andrea sabatini da salerno

Andrea Sabatini da Salerno è uno di quegli artisti che a scuola non viene quasi mai citato. Il suo nome lo trovi in qualche nota a margine, lontano da quelli più altisonanti. Colantonio, Solimena, Antonello: questi sono alcuni dei nomi degli artisti meridionali più noti, ma ce ne sono tanti altri!

D’altronde, senza nulla togliere alla magnificenza dell’arte centro-settentrionale della penisola, la sensazione è che andrebbe riservata una maggiore attenzione all’arte del Sud Italia, dove numerosi pittori, scultori e artisti in generale hanno lasciato magnifiche testimonianze di maestria assoluta. E Andrea Sabatini da Salerno è di certo uno di questi interpreti. In fondo, se qualche storico dell’arte ha osato definirlo il “Raffaello di Napoli” un motivo ci deve pur essere, o no?

Ho iniziato a interessarmi alla figura di Andrea Sabatini da Salerno ammirando un suo trittico custodito gelosamente all’interno della pinacoteca del Museo Archeologico Provinciale di Nocera Inferiore. Il Matrimonio Mistico di Santa Caterina d’Alessandria, realizzato nel 1519 e con molta probabilità donato dallo stesso artista al convento che attualmente ospita il museo, è un quadro davanti al quale rimanere in assoluta contemplazione. Un’opera che deve essere certamente nata dalle mani di un maestro. Ma non è certo l’unica testimonianza pittorica che Andrea Sabatini da Salerno ci ha lasciato nel territorio campano.

Andrea Sabatini da Salerno, Matrimonio Mistico di Santa Caterina d’Alessandria (al centro), San Pietro (a sinistra) e San Paolo (a destra). I tre dipinti sono custoditi all’interno della Pinacoteca del Museo Archeologico Provinciale di Nocera Inferiore.

Delineare il profilo di Andrea Sabatini da Salerno non è un compito semplice, dal momento che molte informazioni biografiche sono incerte e in alcuni casi poco attendibili. Scopriamo assieme questo grande artista che ha portato lustro a Napoli e non solo!

Andrea Sabatini da Salerno e Raffaello

Andrea Sabatini da Salerno è forse il maggiore pittore del Cinquecento campano, eppure le notizie sulla sua biografia sono molto scarne. Per di più le fonti coeve danno poco credito all’artista, la cui fama subirà vicende alterne nel corso dei secoli. Nacque verso la fine degli anni ’80 del Quattrocento, presumibilmente in territorio salernitano, e morì nel 1530 a Gaeta. Nel mezzo, una carriera sviluppatasi prevalentemente nel salernitano e a Montecassino, sebbene abbia lasciato un segno tangibile a Napoli, influenzando non poco lo stile negli anni successivi.

Su Andrea Sabatini da Salerno sono state dette molte inesattezze, in particolare sul suo rapporto con Raffaello Sanzio (a proposito, sapevi che un quadro del sommo pittore era un tempo custodito a Nocera Inferiore?!). Alcune fonti riportano un apprendistato di Andrea presso la bottega di Raffaello, ipotesi alquanto azzardata, probabilmente portata avanti per dare maggior credito a un pittore che non è stato mai considerato per quello che meritava.

Ritratto di profilo di Andrea Sabatini da Salerno presente in un testo di primo Ottocento.

In realtà, pare che dei rapporti tra Andrea e Raffaello ci siano stati. Il salernitano fu molto attratto dalle opere di Sanzio e compì dei viaggi in Umbria e a Roma per poterle studiare da vicino. Le prime opere datate di Andrea Sabatini da Salerno riportano proprio questa vicinanza con la pittura di Raffaello, con esiti davvero magistrali. Elementi che hanno spinto alcuni ad attribuirgli il soprannome di “Raffaello di Napoli”.

A dirla tutta, le influenze artistiche sono diverse. In particolare Peruzzi, Cesare Da Sesto, allievo di Leonardo Da Vinci a Milano che soggiornò anche in Campania, e i pittori spagnoli Pedro Machuca e Alonso Berruguete. Un mix di suggestioni umbre, romane, lombarde e spagnole (testimonianze del clima culturalmente fervido del primo ‘500 a Napoli e non solo) che Andrea Sabatini da Salerno ha saputo magistralmente coniugare nelle varie fasi della sua carriera.

Andrea Sabatini da Salerno, Deposizione dalla Croce, 1520, Napoli, Museo di Capodimonte.
Foto di Mentnafunangann, CC BY-SA 4.0

Dove ammirare le sue opere

Le opere di Andrea Sabatini da Salerno sono dislocate in vari punti del territorio campano, dai piccoli centri della provincia di Salerno (San Valentino Torio, Cava de’ Tirreni, Nocera Inferiore, Fisciano) fino a giungere a quelli più importanti, Salerno e Napoli in primis.

Nel Museo di Capodimonte a Napoli sono custodite alcune pregevoli opere del Sabatini che ricevette anche diverse commissioni per le chiese della città partenopea, ad esempio Santa Maria delle Grazie a Caponapoli. Prove magistrali di un’artista forse trascurato, ma da non dimenticare!

Bibliografia

  • G. PREVITALI (a cura di), Andrea da Salerno nel Rinascimento meridionale, catalogo della mostra, 21 giugno 31 ottobre 1986, Centro Di, Padula.
  • P. GIUSTI – P. LEONE DE CASTRIS, Pittura del Cinquecento a Napoli, 1510 – 1540: forestieri e regnicoli, Electa, Napoli 1988.
  • Real Museo Borbonico descritto e illustrato da Erasmo Pistolesi, Tipografia Gismondi, Roma 1838, p. 105.
  • AA.VV., Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli, Nicola Gervasi, Napoli 1818.
  • B. DE DOMINICI, Vite de pittori, scultori ed architetti napoletani, Ricciardi, Napoli 1742.
  • G. Salierno – V. Piccolo, La pinacoteca (ed altre opere conservate) nel convento di S. Antonio, Nocera Inferiore, MediaCom, 1997.
  • M. A. PAVONE – M. ROMITO (a cura di), Pinacoteca Provinciale di Salerno. I dipinti dal Quattrocento al Settecento, Provincia di Salerno, Salerno 2001.

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