Il Museo di Capodimonte di Napoli ospita un prezioso dipinto di Botticelli. Si tratta della Madonna con il Bambino e angeli, una tempera su tavola datata 1465-1470, realizzata dall’artista in giovane età. Scopriamo tutta la simbologia nascosta in questo quadro e soprattutto perché si trova a Napoli!
Botticelli, il simbolo del rinascimento fiorentino
Tutti lo conoscono come Botticelli, ma il suo vero nome è Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi. É senza dubbio il più celebre rappresentante della pittura rinascimentale a Firenze, pittore di corte dallo stile elegante e raffinato che non nasconde una certa erudizione. Dietro ai suoi più celebri quadri (La nascita di Venere e La Primavera in primis) c’è infatti uno studio approfondito dei testi umanisti che rappresentano le basi sulla quale poggia tutta la cultura rinascimentale.
Botticelli nacque a Firenze nel 1445 e fu allievo del celebre Filippo Lippi, nella cui bottega rimase fino a circa vent’anni. Il suo stile varia nel tempo, mantenendo però alcuni tratti caratteristici riscontrabile nei panneggi, negli incarnati e nel modo di interpretare la figura umana, specialmente nelle proporzioni delle membra. Fondamentali sono gli anni a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento, coincidenti con la morte di Lorenzo il Magnifico, la cacciata dei Medici, l’istituzione della Repubblica Fiorentina e soprattutto le predicazioni del domenicano Girolamo Savonarola che incidono profondamente nell’animo di Botticelli il quale vivrà una vera e propria conversione spirituale.
Il quadro di Capodimonte
La Madonna con il Bambino e angeli di Botticelli, custodita al Museo di Capodimonte, è un’opera giovanile dell’artista che riprende un’iconografia piuttosto comune nella pittura occidentale, che lo stesso fiorentino interpreterà più volte nel corso della sua carriera, con esiti magistrali. Basti pensare alla Madonna del Magnificat, di circa quindi anni successiva alla nostra, custodita agli Uffizi di Firenze.
Nell’opera di Capodimonte è chiaro il modello di Filippo Lippi (e in particolare con la sua Madonna con il Bambino e due angeli conservata agli Uffizi). La Madonna è abbigliata con eleganti panneggi e con un velo trasparente, abiti delicati che però non mostrano ancora quella leggerezza delle opere mature. Sembra guardare pensierosa in basso, come se conoscesse il triste destino a cui dovrà andare incontro suo figlio.
Il bambino e i riccioluti angeli alati guardano quasi con curiosità la Madonna, la quale non ricambia il gioco di sguardi, ma con il pollice della mano sinistra stuzzica con dolcezza il piede di Gesù. La scena è ambientata all’interno di un giardino recintato, l’hortus conclusus che, nell’iconografia classica, allude alla verginità di Maria.
Perché a Napoli?!
La Madonna con il Bambino e angeli di Botticelli giunge a Napoli nel 1760, una delle poche testimonianze di pittura quattrocentesca presenti nella collezione dei Farnese. A fare compagnia a questa tempera ci sono tanti altri capolavori che abbelliscono le sale di Capodimonte: da Masaccio a Caravaggio, passando per Tiziano, Artemisia Gentileschi e Guido Reni.
L’opera è una delle poche testimonianze dell’arte rinascimentale fiorentina, che viene però sublimata nello spettacolare complesso di Sant’Anna dei Lombardi, nel cuore storico della città. D’altronde, una città gloriosa come Napoli ben si presta ad accogliere anche le opere di uno dei maestri della pittura di tutti tempi come Alessandro Filipepi, in arte Botticelli.
Bibliografia
- Corriere della Sera, I capolavori dell’arte – Musei del mondo. Museo di Capodimonte, 2016.
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