Campolattaro è un piccolo comune in provincia di Benevento dalla storia antichissima: il nome può suggerire che si tratti di un insediamento nato in un’area di pascolo, ma in realtà deriverebbe dal nome di un feudatarrio longobardo, Walthario. Tuttavia, prima di lui, quei terreni erano abitati da Romani e prima ancora dai Liguri Apuani. Si sono susseguiti moltissimi eventi, anche catastrofici per le sorti del paese, ma questo e i suoi abitanti hanno sempre dimostrato la loro tenacia. Potremmo dire che Campolattaro sia davvero un paese che ha sfidato la storia: vediamo insieme perché!
Le origini di Campolattaro
Alcuni reperti rinvenuti suggeriscono che i primi abitanti della zona di Campolattaro risalgano adirittura al IV-V secolo avanti Cristo, a cui si succedette la popolazione dei Liguri Apuani, originaria del centro-nord della Penisola, che vi risiedette stabilmente fino a che non entrò in conflitto con i Romani.
Proprio dopo che questi ultimi occuparono il territorio degli Apuani, gli abitanti della zona furono confinati, su volontà dei consoli Marco Bebio Tamfilo e Publio Cornelio Cetego, nel territorio dell’odierno comune di Cerciello, che all’epoca era terreno strappato ai Sanniti. L’insediamento che corrisponde all’attuale paese fu poi ripopolato da latini.
Nell’anno 867, le incursioni dei Saraceni, il terrore dell’Italia meridionale, raggiunsero anche i dintorni di Benevento, seminando morte e distruzione. Eppure, ancora una volta, il piccolo insediamento nel beneventano si trovò a risorgere dalle sue ceneri e fu nuovamente ricostruito e ripopolato.
Dal medioevo ai giorni nostri
La cittadina fu ricostruita dai Longobardi, da cui deriverebbe il nome che ci giunge fino ad oggi, originato forse da “Campugactarum“, che potrebbe essere la trascrizione impropria di “Campo di Walthario“. Da qui, Campolattaro.
Si dice che nel 1138, tra gli abitanti si sparse la voce della morte del re Ruggiero II (raffigurato nella prima delle statue sulla facciata del Palazzo Reale di Napoli), il quale, venuto a sapere con rabbia e dispiacere di questa maldicenza, ordinò una punizione esemplare: l’assedio del paese.
Non finisce qui: tra ‘600, ‘700 e ‘800, Campolattaro ha vissuto una dilagante epidemia di peste che ha decimato la sua popolazione, una terribile carestia e un’altra, letale epidemia, questa volta di colera. Questo paese ha dimostrato alla storia la sua tenacia, di cui è un simbolo il suo stesso centro, in parte ricostruito e modificato al seguito dei numerosi eventi che Campolattaro ed i suoi abitanti hanno dovuto fronteggiare, ma rimasto sempre in piedi nel corso dei secoli.
Sitografia
Comune di Campolattaro (foto di copertina)
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