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Nel cuore del centro storico di Napoli, attigua alla Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, si affaccia la Cappella del Santissimo Salvatore. Un piccolo tempietto barocco, le cui ascendenze medievali sono tradite dall’arco gotico che si trova a lato e che un tempo ne rappresentava invece l’ingresso. L’orientamento di questo piccolo edificio di culto, infatti, è stato probabilmente cambiato con la costruzione dell’adiacente (e più nota) Cappella dei Pontano

Cappella del Santissimo Salvatore
Cappella del Santissimo Salvatore, Napoli

Cappella del Santissimo Salvatore come il Chiostro di Santa Chiara 

Il pregio della Cappella del Santissimo Salvatore è testimoniato dal bellissimo pavimento maiolicato, opera della Bottega dei Fratelli Massa, la medesima che ha realizzato il più noto Chiostro di Santa Chiara. Seguendo il disegno delle maioliche, si scorgono le cosiddette “palme del martirio”, segno che qui trovavano posto addirittura delle reliquie di martiri cristiani.  

Oggi questa suggestiva cappella è vista distrattamente dai turisti, che qui giungono per il percorso sotterraneo del Museo dell’Acqua, ma all’interno è possibile notare ben tre opere di straordinario valore storico artistico. 

Le opere all’interno 

A cominciare dalla tela sull’altare maggiore, una bellissima “Trasfigurazione di Cristo” ad opera di Giuseppe Marullo, allievo di Massimo Stanzione, che in un gioco di chiaroscuri di ispirazione caravaggesca, pone Cristo al centro dei due profeti Mosè e Elia e i tre discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni. È il momento in cui Antico e Nuovo Testamento si incontrano, e Cristo rivela di essere Vero Uomo e Vero Dio. 

Alla destra di Marullo, all’interno della piccola Cappella del Santissimo Salvatore, trova posto una tela di Francesco Gagliano degli inizi del XIX secolo, una “Madonna del Rosario“. Intima e delicata, senza dubbio l’opera più devozionale di questo piccolo Complesso. 

La Crocifissione tra i Santi Carlo Magno e San Luigi IX di Francia

Crocifissione tra i Santi Carlo Magno e Luigi IX

Una delle opere più interessanti della Cappella del Santissimo Salvatore è custodita alla sinistra dell’altare maggiore: una “Crocifissione tra i Santi Carlo Magno e Re Luigi IX“. Una pala lignea di un autore ignoto ma, si ipotizza, di gusto francese, che realizza un’opera dall’alto valore simbolico. La presenza di Carlo Magno, nelle inedite vesti di Santo, che Santo non era, unitamente a quella di Luigi IX di Francia, Re Santo per antonomasia, giustifica una continuità dinastica tra i Carolingi e i Capetingi. Una raffigurazione dal valore simbolico, che rappresenta idealmente l’inizio e la prosecuzione di quella dinastia francese che dominava, attraverso gli Angioni, proprio nello stesso periodo in cui l’opera era realizzata.

San Carlo Magno e San Luigi IX di Francia 

Quello di Carlo Magno e quello di Luigi IX rappresentavano i momenti più alti della storia dell’Impero di Francia. I due sovrani indossano un mantello la cui trama (quella che oggi i designer definirebbero “texture“) è rappresentata dal giglio francese, usato come ornamento sul blasone e sul sigillo dei re francesi carolingi e capetingi.

In mano i simboli del potere: San Carlo Magno regge la spada, simbolo di coraggio e forza, e un globo d’oro, che rappresenta invece il potere di matrice divina su tutta l’umanità; San Luigi dei Francesi, canonizzato in quanto pio governante, saggio e giusto, caratterizzato dalla pietà e dalla devozione, regge in una mano lo scettro regale e nell’altra una sorta di pastorale con un indice all’estremità che indica verso l’alto, simbolo di ammonizione e di richiamo al divino. 

Al centro di questo trittico troviamo una crocifissione. Ai lati della croce la Madonna e Maria Maddalena, figura centrale della cristianità che, secondo le nuove filosofie new age ritornate in auge proprio agli inizi del 2000, potrebbe avere legami proprio con i Merovingi, dinastia francese da cui i Carolingi ereditarono il potere. 

L’adiacente Cappella dei Pontano

Alla fine del XV secolo, Giovanni Pontano fece costruire l’omonima adiacente cappella per commemorare la prematura scomparsa della moglie Adriana Sassone. È in questo momento che l’asse della Cappella del Santissimo Salvatore viene letteralmente “girato” così come lo vediamo oggi, testimoniato soltanto dall’asse dell’arco gotico. 

La Cappella del Santissimo Salvatore racchiude oggi, in poche opere e in poco spazio, la storia della cristianità. Un piccolo tempietto di culto dedicato al culto del Salvatore, a quella Trasfigurazione in cui Cristo si rivela in tutta la sua gloria e questo luogo si rivela in tutta la sua bellezza. 

Bibliografia 

La storia della Chiesa di Santa Maria Maggiore detta della Pietrasanta attraverso un manoscritto del 1880, Marielva Torino 

Napoli Sacra, VII itinerario 

Émile Bertaux tra storia dell’arte e meridionalismo : la genesi de L’art dans l’Italie méridionale. – ( Collection de l’École française de Rome ; 380), Vittoria Papa Malatesta 

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