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Maria Callas e Napoli. Un amore senza tempo. Lo scorso 2 dicembre è stato celebrato il centenario della nascita della soprano Maria Callas. Morta poco più che cinquantenne verso la fine degli anni ’70, la Callas ha trovato la consacrazione calcando il palco del prestigioso Teatro alla Scala di Milano. È qui che porterà molte delle sue opere più celebri, ed è su questo palco che si assisterà all’ascesa e alla caduta di quello che è diventato un mito senza tempo.

Maria Callas, gli esordi al Teatro San Carlo di Napoli

Legata indissolubilmente al capoluogo meneghino, sono tanti anche i legami diretti e indiretti con la città di Napoli e il territorio partenopeo. A cominciare dagli esordi, proprio al Teatro San Carlo di Napoli: dalla Lucia di Lammermoor a Nabucco, passando per la Turandot, sono tanti i personaggi immortali che la Callas ha interpretato con forza. Sono tante, infatti, le opere portate nella città di Partenope, di cui alcune sono oggi registrazioni rare per collezionisti in vendita su diverse piattaforme di e-commerce.

Ma, tra le sue interpretazioni più celebri, vale la pena annoverare Il Turco d’Italia, non solo perché ai Napoletani rievocherà il titolo di un noto film di Totò, Un Turco Napoletano, ma anche quest’opera, scritta da Gioacchino Rossini agli inizi del XIX secolo, è ambientata proprio a Napoli.

L’arrivo a Napoli, verso il mondo

La Callas e Napoli, un sottile fil rouge che inizia sul finire degli anni ’40, quando la soprano di origine greca sbarcò, poco più che ventenne nel porto di Napoli a bordo della nave cargo russa Rossia da New York nel 1947, per dirigersi a Verona, dove avrebbe dato anima, corpo e voce a La Gioconda di Ponchielli.

È proprio all’Arena di Verona che Maria Callas incontrò Giovanni Battista Meneghini, detto Titta, che le propose il “patto dei sei mesi”, tempo durante il quale l’imprenditore e manager l’avrebbe mantenuta e aiutata nella sua carriera.

Nel 1949, per amore o forse per riconoscenza, la Callas decise di sposare Meneghini.

Le vacanze a Ischia

Maria, che amava Napoli, trascorse qui parte del suo tempo libero. Noti, infatti, sono i bagni a Ischia, così come testimoniano le rare immagini dell’Archivio Publifoto. Queste immagini fanno parte oggi di una mostra alle Gallerie d’Italia di Milano fino a marzo 2024. La Callas appare distesa, sorridente, rilassata, intenta a godersi il sole e il mare dell’Isola Verde, di cui apprezzava i rinomati complessi termali di cui conosceva e apprezzava le proprietà benefiche delle loro acque.

L’amore con Onassis sotto il sole di Capri

Verso gli inizi degli anni ’60 il matrimonio con Meneghini comincia a naufragare. La Callas ha incontrato e si è innamorata di un altro uomo con il quale condivide l’origine greca, Aristotele Onassis. È a bordo dello yatch dell’armatore greco, il famoso Cristina, che la Callas solca le acque cristalline di un’altra isola campana, Capri. Sono tante infatti le immagini che catturano questa tormentata storia d’amore, che vive sporadici momenti di felicità e relax proprio sotto il cielo di Capri, dove la Callas, ormai lontana dalle scene da qualche anno, vive questo amore entrato nella leggenda al pari della sua voce, e la cui fine avrà il nome di un’altra icona del suo tempo, Jackie Kennedy, che l’armatore greco sposerà nel 1968.

Le foto d’archivio di Publifoto, ancora una volta, restituiscono una Maria Callas che a Capri trova un senso di serenità e di pace, ieratica, felice accanto a quell’uomo per il quale aveva messo in discussione la sua carriera e la sua stessa vita privata: «Tutti mi dicono grazie, dopo – diceva la Callas – non brava ma grazie. Quello che so fare è cantare, e penso forse che questo porti un po’ di bellezza nelle vite, faccia stare meglio le persone».

Bibliografia:

Maria Callas. La diva umana, Annarita Briganti

Io, Maria. Lettere e memorie inedite, Tom Volf

Maria Callas: The Woman Behind the Legend, Arianna Huffington

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