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Sulle bancarelle di libri usati o tra gli scaffali di librerie di vecchi volumi, potrebbe capitare di imbattersi in “The Gallery” di John Horne Burns.

Pubblicato per la prima volta in Italia nel 1992 da Baldini & Castoldi, esce con il titolo La Galleria – Un americano a Napoli. È un romanzo del 1947, ed è l’opera dell’autore più nota, che riscontrò grande successo di pubblico ed ebbe molteplici ristampe.

John Horne Burns
John Horne Burns

John Horne Burns: dall’alta borghesia irlandese ad Harvard

Nato nel 1916, Burns era un aspirante scrittore appartenente ad una famiglia dell’alta borghesia irlandese. Frequentò la prestigiosa Università di Harvard, dove si laureò con lode in Letteratura inglese. Negli anni del college aveva già provato a cimentarsi con la scrittura, realizzando il libretto di una commedia musicale studentesca.

Nel 1942, all’età di ventisei anni, fu arruolato nell’esercito degli Stati Uniti come soldato semplice. Frequentò la United States Army Adjutant General School di Washington. Promosso sottotenente, fu inviato oltreoceano nel 1943, prestando servizio nell’intelligence militare prima a Casablanca e Algeri e poi in Italia. Si occupò di censurare la corrispondenza dei prigionieri di guerra.

“The gallery”: La Galleria di un americano a Napoli

Burns ritornò in America nel 1946, insegnando alla Loomis School. È qui che l’autore completò il suo romanzo The Gallery, che fu pubblicato un anno dopo dalla Harper & Brothers, diventando subito un best-seller.

Protagonista silenziosa del suo romanzo è la Galleria Umberto I di Napoli, che idealmente è centro della città e palcoscenico delle vicende dei protagonisti.

A fare da sfondo alle storie dei diversi personaggi la Napoli occupata dagli Alleati nel 1944. Sono tanti gli stati d’animo indagati dall’autore: dal risentimento dei soldati verso l’esercito, alla lotta per affermarsi durante la guerra. Ma Burns parla anche degli effetti dell’isolamento, dell’allontanamento dalla propria terra d’origine.

The Gallery, un testo contemporaneo

A più di settant’anni dalla sua pubblicazione, il testo di Burns è straordinariamente attuale. Il romanzo affronta temi come la diseguaglianza economica e sociale tra vincitori (gli Americani) e i vinti, esperienze omosessuali dell’esercito. Ad animare le pagine del romanzo la vita della Napoli del 1944 durante l’occupazione.

Attraverso una originale struttura narrativa, John Horne Burns alterna i ritratti di nove personaggi a otto ricordi narrati da un anonimo soldato americano. Quest’ultima è probabilmente la voce dello stesso autore.

Il libro aveva ricevuto ottimi riscontri di critica e lodi da importanti autori del tempo: dallo storico Paul Fussell a Ernest Hemingway. Tra le recensioni entusiastiche, quella del Saturday Review che lo definì “il miglior libro di guerra dell’anno”.

Tra il 1959 e il 1960 si pensò addirittura di trarne un film neorealista italiano, ma i toni particolarmente critici e negativi sia sui Napoletani che sugli stessi Americani del libro fecero sfumare il progetto.

La continua corsa alla grandezza

Ma John Horne Burns aveva molti demoni che lo tormentavano, nonostante il successo letterario. A darne conferma fu lo scrittore e drammaturgo americano Gore Vidal, anch’egli molto legato all’Italia e a Ravello, in particolare, dove aveva costruito La Rondinaia. Vidal, in un articolo del New York Times, raccontò di aver incontrato Burns dopo il successo di The Gallery. «Era un uomo tormentato – disse Vidal – beveva troppo, amava la musica, detestava tutti gli altri scrittori e ambiva alla grandezza…».

A dispetto del suo successo, Burns si incupì, e divenne famoso per le sue recensioni astiose. Vere e proprie invettive, scritte quasi per denigrare i lavori di altri scrittori. Aveva scritto un altro romanzo, A Cry of Children, che raccolse molte critiche negative.

Provò a dedicarsi ad un quarto romanzo, alternandolo a lavori di giornalista per mantenersi. Morì, lasciandolo incompiuto, per un’emorragia a seguito di una gita in barca la mattina dell’11 agosto del 1953.

The Gallery resta ad oggi il suo più grande successo letterario. Hemingway riassunse la sua vita così: «C’era un tizio che scrisse un buon libro e poi un libro puzzolente su un collegio privato e poi si è semplicemente fatto esplodere».

Bibliografia

La Galleria – Un Americano a Napoli, John Horne Burns

Conversations with Ernest Hemingway, Ernest Hemingway

John Horne Burns (Milan, 1950): A Portrait by Indro Montanelli

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