Quaresima e Pasqua: in una città profonda com’è Napoli, in una regione ricca com’è la Campania, durante le feste in genere si fa riferimento alla cucina tradizionale e alla festa sulle tavole.
Ma la Pasqua a Napoli e in Campania, è anche altro. I colori della festa di primavera si mescolano nelle strade dando vita a eventi che – nel corso del tempo – sono diventati tradizioni popolari.
Quaresima e Pasqua: etimologia dei termini
Quaresima: dal latino quadragesima, utilizzato soprattutto nell’ambito ecclesiastico per indicare il ‘quarantesimo’, ovvero il periodo lungo 40 giorni che inizia il Mercoledì delle Ceneri e termina con la Pasqua poiché le cinque domeniche e quella Delle Palme non sono contate come giorni di digiuno, ma non mancano teorie che vogliono che la Quaresima termini il Giovedì Santo con la Messa in coena Domini e l’apertura del triduo pasquale.
Nelle chiese l’Alleluia ha ceduto il passo al Canto di Lode.
L’Allelulia risuonerà soltanto all’annuncio della Pasqua.
Pasqua: pascha, a sua volta dall’aramaico pasah propriamente, passare oltre. Per gli ebrei è il ricordo della liberazione dalla schiavitù dell’Egitto col passaggio del Mar Rosso, per i cristiani è la Resurrezione del Cristo.
Le celebrazioni quaresimali
I colori primaverili si mescolano con i colori della città, nelle chiese, la casula viola del sacerdote ci ricorda che è un tempo di penitenza e attesa, le grida dei battenti della Madonna dell’Arco, fanno da contorno alle mattine domenicali.
Pantaloni (o gonne per le donne) bianchi e maglia bianca, fasce rosse e blu con sopra l’effige e il ricordo della devozione perenne, bandiere e stendardi che rivedono la luce dopo un anno.

Si preparano all’interno delle associazioni i grandi carri che usciranno a partire dalla Domenica delle Palme. Colori e statue spesso realizzate in cartapesta, in trono la Vergine dell’Arco, generalmente alle sue spalle l’icona del Cristo Risorto.
Spesso ai laterali decorazioni con stoffe dai colori tenui, su cui risaltano monogrammi dorati.
Nelle parrocchie si iniziano a preparare i riti del Triduo e in particolare della Via Crucis.
Nei negozi fanno capolino i barattoli di grano cotto: è l’ingrediente base della regina della tavola dalla Pasqua: la pastiera!

Profumi di cannella, fiori d’arancio, vanillina e pasta frolla, dalle botteghe entrano nelle case.
I taralli dolci si prestano alla colazione del tempo di quaresima.
Farine e lieviti riempiono le dispense: la Pasqua napoletana prende vita durante il lungo periodo quaresimale, come un germoglio che, curato quotidianamente, donerà il meglio dei suoi frutti.
Sua Maestà il casatiello è in silenzio e in attesa, quell’attesa che lo porterà al centro della tavola festosa e colorata del giorno di Pasqua.
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