Ciro Rossetti, nato nel 1949, era un operaio trentunenne dell’Alfasud, residente a Barra, quartiere di Napoli
L’11 ottobre 1980: la morte di Ciro Rossetti
Ciro Rossetti si recò a casa della madre a San Giovanni a Teduccio per assistere insieme alla famiglia alla partita di calcio Italia-Lussemburgo, valida per le qualificazioni ai Mondiali.
32° minuto
Durante il primo tempo dell’incontro, al 32° minuto, l’Italia segnò il primo gol. Poco dopo, Ciro udì dei rumori provenienti dall’esterno e, pensando fossero festeggiamenti per la rete, decise di uscire per verificare.
Un proiettile vagante
Appena varcata la soglia, fu colpito all’occhio sinistro da un proiettile vagante, risultato di una sparatoria tra clan camorristici in lotta per il controllo del contrabbando di sigarette nella zona. Nonostante il tempestivo trasporto all’ospedale Loreto Mare, Ciro morì poco dopo il ricovero.
Una sanguinosa faida
In quegli anni, Napoli era teatro di una sanguinosa faida tra la Nuova Camorra Organizzata e la Nuova Famiglia, con frequenti scontri armati per il dominio sul territorio. La sera dell’11 ottobre, a San Giovanni a Teduccio, era in corso una vera e propria caccia all’uomo tra bande rivali. Il vero obiettivo dei sicari, un boss locale, rimase gravemente ferito nello stesso conflitto a fuoco che costò la vita a Ciro Rossetti.
Vite spezzate
Ciro lasciò la moglie Antonietta e due figli piccoli: Gennaro e Cristina. La sua tragica morte rappresenta una delle tante vite innocenti spezzate dalla violenza della criminalità organizzata in quegli anni. Suo cognato, Giacomo, si impegnò attivamente per ottenere il riconoscimento dei diritti spettanti alla famiglia e, nel 2006, contribuì alla fondazione del “Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti di criminalità”.
“Al di là della notte”: il libro su Ciro Rossetti
La storia di Ciro Rossetti è raccontata nel libro “Al di là della notte” di Raffaele Sardo, promosso dalla Fondazione Pol.i.s. ed edito da Pironti, viene ricordata annualmente durante le commemorazioni delle vittime innocenti della criminalità organizzata.
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