A Sicignano degli Alburni, un piccolo comune in provincia di Salerno, sorge un antico monastero avvolto da leggende oscure e misteriose.

La storia del convento

Fondato nel 1572, il convento ospitava inizialmente frati benedettini dediti alla preghiera e al lavoro. La tradizione narra che la scelta del sito fu guidata da un segno divino. Una stella luminosa indicò il luogo esatto dove edificare il monastero. Situato in una zona appartata e circondato da una natura selvaggia, il convento divenne presto un centro spirituale di rilievo per la comunità locale.

Convento

La leggenda del monaco e della contadina

Nel XVIII secolo, un vagabondo in cerca di rifugio fu accolto dai frati del convento. Dopo un periodo di convivenza, l’uomo decise di prendere i voti e unirsi alla comunità monastica. Tuttavia, la sua vocazione fu messa alla prova quando incontrò una giovane contadina del luogo. Tra i due nacque una passione travolgente, consumata in incontri segreti nelle notti illuminate dalla luna. La loro relazione, però, non sfuggì all’attenzione degli altri monaci. Accusata di stregoneria, la donna fu sottoposta a torture che la condussero alla morte, mentre il monaco fu imprigionato. Devastato dalla perdita e consumato dalla rabbia, l’uomo giurò vendetta, si dice, stringendo un patto con forze oscure.

Le morti misteriose

Successivamente, il convento fu teatro di eventi inquietanti. I monaci iniziarono a morire in circostanze misteriose e violente. Alcuni furono trovati impalati nei campi, altri annegati nel pozzo, altri ancora orribilmente mutilati. Anche gli abitanti del villaggio che si avvicinavano troppo al monastero scomparivano o venivano ritrovati senza vita. La paura si diffuse rapidamente, e il convento acquisì la reputazione di luogo maledetto.

L’intervento reale e la maledizione del convento

Le notizie degli eventi macabri giunsero fino al re Carlo di Borbone, che inviò le sue guardie per indagare. Il monaco, ritenuto responsabile delle morti, fu catturato e giustiziato per impiccagione su una quercia davanti al convento. Prima di morire, lanciò una maledizione: chiunque si fosse avvicinato al monastero sarebbe morto tra atroci sofferenze. Da allora, si dice che il suo spirito inquieto vaghi ancora tra le rovine, in cerca di vendetta o forse dell’amata perduta.

Il monastero oggi

Oggi, il “Convento dei Monaci del Diavolo” è in stato di abbandono, avvolto dalla vegetazione e dal silenzio. Nonostante il suo stato di degrado, il luogo continua ad attirare l’attenzione di curiosi e appassionati di storie misteriose. Gli abitanti del posto, tuttavia, evitano di avvicinarsi, temendo che la maledizione possa ancora colpire chi osa oltrepassare le sue mura.

Questo monastero rappresenta un esempio affascinante di come storia e leggenda possano intrecciarsi, creando racconti che perdurano nel tempo e continuano a suscitare emozioni, curiosità e dubbi.

Sitografia


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