“E’ rrumaso ‘o zuco d’ ‘e vallène” è uno tra gli antichi modi di dire napoletani, il cui significato letterale è “è avanzato (solo) la broda delle castagne lesse”.

La broda di castagne (nota anche come zuppa o minestra di castagne) è una preparazione rustica e tradizionale tipica di alcune zone montane italiane. Si tratta di un piatto povero, nato per sfruttare al meglio un alimento molto diffuso e nutriente: la castagna. Tradizionalmente era consumata in autunno e inverno, dopo la raccolta delle castagne, spesso come piatto unico.

E' rrumaso 'o zuco d' 'e vallène

Il significato del detto

Il proverbio “E’ rrumaso ‘o zuco d’ ‘e vallène” viene solitamente utilizzato nei contesti di massima povertà, in cui non c’è alcun mezzo per sostentarsi e per la sopravvivenza.

Quest’icastica espressione nasce nelle situazione famigliari dove i genitori, non avendo abbondante denaro da parte, invitano i propri figli a limitare le spese. Questi ultimi, così, comprendendo che i genitori non possono soddisfarli delle loro pretese, si accontentano di quel poco che possono offrirgli.

“Lo zuco d’ ‘e vallènne” sta ad indicare, dunque, le ultime e scarse sostanze nella disponibilità di una famiglia e le uniche che i genitori riescono a donare ai figli.

Le vallène, le allesse e lo zuco d’ ‘e vallène

“Lo zuco d’ ‘e vallène” è l’acqua dove si sono messe a bollire le castagne. Queste dapprima sono private del riccio e della corteccia. Si procede, in seguito, con la bollitura.

Le castagne bollite, quindi messe a bagno nello “zuco”, condite poi con un po’ di zucchero o sale, prendono il nome di allesse o vallène.

La differenza tra le “allesse” e le “vallene” sta nel fatto che le prime sono le castagne classiche, private del riccio e della dura scorza esterna, come le seconde che, però, sono più grosse e pregiate di quelle normali.

Di solito le castagne bollite sono servite all’interno di un “cuoppo”, ovvero un cartoccio più o meno grosso e a forma conica.

L’espressione “cuoppo ‘allesse”, però, non è riferito soltanto al cartoccio di castagne lesse il cui interno è bagnato e macchiato a causa del fatto che queste tingono di scuro, con la loro buccia, la carta, ma anche ad una donna poco pulita e dai facili costumi a cui era in passato riferito tale epiteto.

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