Il mondo dello sport è pieno di aneddoti a metà tra la cronaca nera e la leggenda. Eppure la storia di Demetrio Stampacchia non ha probabilmente eguali. D’altronde, in quale altra occasione si è sentito parlare di un arbitro che per sedare una rissa si finge morto? La vicenda ha dei contorni tragicomici e vede protagoniste le due squadre più blasonate della regione: Napoli e Salernitana.
I derby in Campania: una storia lunga millenni
Prima di raccontare della pseudo-uccisione dell’arbitro Stampacchia, però, è doverosa una premessa. Quella tra Napoli e Salernitana è forse attualmente una delle rivalità calcistiche più accese della Campania, ma di certo non la più antica. Pochi sanno infatti che circa duemila anni fa avvenne una zuffa da stadio tra i Pompeiani e gli abitanti dell’antica Nuceria.
Avvenne all’anfiteatro romano di Pompei e, ovviamente, esplose in occasione di uno spettacolo di gladiatori (il calcio come noi lo intendiamo non esisteva ancora!). Per sapere quali furono le motivazioni dello scontro e soprattutto chi ebbe la meglio, clicca qui! Ti basti sapere che l’episodio fu talmente celebre da venire affrescato in una casa pompeiana.
Demetrio Stampacchia da Nola
Demetrio Stampacchia, il protagonista della nostra storia, era un professore di lettere ritenuto da molti uomo di grande cultura e dal carattere determinato. Tra il 1946 e il 1949 ha arbitrato 4 partite di Serie A (tra cui un Roma-Atalanta 3-0 e un Milan-Lazio 0-0) e 1 in Serie B.
Classe 1918 e originario di Nola, è stato il primo Presidente della Sezione di Nola dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA) che oggi è considerata una delle più floride dalla regione, potendo contare su diverse rappresentanze nella massima serie del campionato di calcio italiano.
Il Campionato Campano 1945
Quel 13 maggio 1945, il giorno in cui Stampacchia si finse morto, si giocava la settima giornata del girone di ritorno del Campionato Campano misto di Divisione Nazionale. A causa della guerra, infatti, il campionato nazionale in quell’anno fu suddiviso localmente.
A questo campionato parteciparono Casertana, Frattese, Internaples, Napoli (che disputava le partite prima in Piazza Nazionale ma poi, grazie all’iniziativa del dirigente Luigi Scuotto, si trasferì all’Orto Botanico), Portici, Salernitana, Scafatese, Stabia, Torrese e la rappresentativa della Polizia Militare Italiana.
La competizione fu vinta dallo Stabia, rappresentativa dell’omonima città di Castellamare di Stabia, trascinata dalla storica bandiera Romeo Menti, al quale è ora intitolato lo stadio comunale. Ma la parte finale del torneo non fu certo tra le più tranquille. Già in occasione di un match tra Stabia e Torrese vi erano stati dei disordini. Nulla però comparabile a ciò che successe a Salerno con l’arbitro Stampacchia!
Arbitro morto, derby sospeso.
Siamo finalmente giunti a quel fatidico 13 maggio 1945. Si gioca allo stadio “Donato Vestuti” di Salerno. Il Napoli e la Salernitana si contendono con lo Stabia il titolo a poche giornate dalla fine. Insomma, tutti i presupposti per una partita dai nervi tesi.
Come raccontato dal giocatore del Napoli Athos Zontini, al 35esimo minuto del secondo tempo il risultato è sul 1-1 e l’arbitro Stampacchia assegna un dubbio calcio di rigore a favore del Napoli, facendo venir giù lo stadio tra gli insulti dei salernitani (a proposito, sai perché il simbolo della squadra è l’ippocampo? Scoprilo qui!).
Il napoletano Mazzetti sbaglia il rigore, stampando il pallone sul palo, ma ciò non basta a placare gli animi. Al fischio finale partono i tafferugli sia sugli spalti che in campo, tra gli stessi giocatori. All’improvviso si sente un colpo d’arma da fuoco e subito Stampacchia si accascia a terra, raggelando lo stadio.
L’arbitro viene trasportato negli spogliatoi e solo in quel momento ci si accorge della finzione. La pantomima del buon Stampacchia era riuscita a sedare una rissa che stava assumendo dimensioni preoccupanti. Una trovata geniale che solo una persona dal sangue freddo avrebbe potuto immaginare…e attuare!
Bibliografia
- A. ZONTINI, La storia del Napoli, 1964.
- C. CHIUMMARIELLO – F. CORRADINI, Dal Mandracchio al San Paolo – La storia del Napoli da Sallustro a Maradona, ed. Industrie Litografica Gamma s.r.l. 1963
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