I Bottari sono figure che hanno antichissime origini legate alle tradizioni agricole. Le loro percussioni tramandano una musica ricca di folklore, scopriamo insieme la storia di questi musicisti.
Chi sono i Bottari?
L’origine dei Bottari viene fatta risalire nella zona di Macerata Campania nel lontano 1300, anche se esistono da secoli in tutta la regione. Essendo le comunità prevalentemente agricole, venivano forgiati tantissimi attrezzi per il lavoro nei campi. La prova della loro efficienza e solidità era data dalla percussione continua di questi attrezzi.
I “botti” generati creano una musica assordante ma avvolgente, quasi riconducibile agli affascinanti riti di Dioniso e al raggiungimento dell’edonismo, o alle antiche tribù indigene. Infatti tipicamente un rituale è sempre accompagnato da un ritmo scandito attraverso le percussioni, e più il rito raggiunge stadi elevati, più il ritmo incalza.
A quali riti e tradizioni sono legati i Bottari?
Macerata Campania è famosa per la pastalessa, ossia la pasta con le castagne lesse, ed è proprio da questo piatto tipico che deriverebbe la figura dei bottari. Infatti l’agricoltura manteneva particolare attenzione proprio nel coltivare grano e castagne.
La figura dei Bottari ha un significato profondo e esoterico, infatti alcune leggende affermano che i suoni assordanti e coinvolgenti dei “botti”, dei colpi degli attrezzi agricoli, hanno lo scopo di scacciare via le forze maligne nelle lunghe notti d’inverno. Quando invece il rito veniva fatto all’esterno serviva per far prosperare il raccolto.
La musica da loro prodotto prende il nome di musica a Pastallessa e viene suonata soprattutto nel giorno di Sant’Antonio. Posti su un carro a forma di vascello, perché la leggenda vuole che Sant’Antonio sia giunto dall’Africa con una barca, i Bottari si esibiscono lungo tutto il corteo legati ad una forte funzione apotropaica, per scacciare il male.
I Bottari oggi
I Bottari più conosciuti attualmente sono forse quelli di Portico, che si esibiscono con Enzo Avitabile. Insieme hanno contribuito alla creazione di alcuni brani contenuti nell’Album “Festa farina e forca”, e “Salvamm o’ munn”. Ancora oggi i musicisti suonano rappresentando il folklore campano in seno alle antiche leggende e alla magia legata ai loro riti.
Bibliografia
Libro Napoli segreta. Breve viaggio esoterico nella città dei misteri tra leggende, miracoli e magie – editore: Intra Moenia – 2011
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