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Passeggiando per Torre del Greco giorni fa, noi di Storie di Napoli ci siamo imbattuti in questa costruzione dal bianco candido e la facciata prospettiva al mare, sempre col sole in fronte. Si legge a grandi lettere “Basilica Pontificia” di Santa Croce che per secoli è stata luogo d’incontro della popolazione nei momenti importanti.

La Chiesa fu costruita negli ultimi anni del 1400 e i primi del 1500 grazie alle offerte dei cittadini lasciati nei barili ai piedi di una croce, da qui quindi il nome.

Dato che una delle regole dettate dal Concilio di Trento fu quella di costruire parrocchie in ogni città o paese, la chiesa così divenne inizialmente “Parrocchia” di Torre del Greco.

Nel 1794 nell’eruzione del Vesuvio però venne distrutta completamente e la lava seppellì parzialmente il campanile ma senza distruggerlo. I torresi assistendo a questo “miracolo”, decisero di ricostruire la cittadina ripartendo proprio da quel piazzale e quella chiesa. La riedificazione terminò nel 1827 e avvenne seguendo lo stile neoclassico del tempo.

Si dice che durante la ricostruzione arrivò una misteriosa e sconosciuta nave dalla Libia con un carico di legname offerto gratuitamente per ricomporre lo scheletro portante del tetto.

All’interno sulla parete di una delle cappelle sono incisi tutti i nomi degli abitanti di Torre del Greco uccisi durante la seconda guerra mondiale e non mancano poi le spoglie del beato Vincenzo Romano, la statua della Beata Vergine Immacolata, reliquie, immagini di innumerevoli santi e lapidi che ricordano visite papali.

Come vedete, Torre del Greco è la città del corallo e non solo.

-Mariagiovanna Guillaro

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