Esiste un luogo, a Ravello, che è stato capace di incantare ogni suo proprietario nel corso della storia, così come ogni suo ospite: villa Rufolo è risalente all’ XI secolo, creata per conto di una famiglia di antichissima discendenza, da patrizi romani a nobili e ricchi feudatari.

Ascesa e caduta dei Rufolo di Ravello

La famiglia Rufolo, nel ‘200, era particolarmente influente: ricchissimi commercianti, con membri della famiglia che ricoprivano posizioni in tutti gli ambiti sociali di maggior prestigio, sia in ambito ecclesiastico, che politico, badando con attenzione anche ai matrimoni combinati, per conferire alla stirpe ancor maggiore prestigio.

Rufolo stemma
Stemma della famiglia Rufolo, con i gigli angioini. Grazie a Heraldrys Institute of Rome

Esempio della loro attenzione al mantenimento di una posizione sociale particolarmente in vista è la scelta di cambiare il proprio stemma araldico in seguito alla conquista Angioina del Regno di Napoli. Nicola Rufolo e suo figlio Matteo riuscirono ad arrivare fino alla Corona, diventando banchieri del sovrano.

Nicola Rufolo, con numerosi possedimenti terrieri presso Ravello, decise, nel 1270, di edificare una maestosa villa per se e la sua famigia, con degli ampi giardini terrazzati, una grande varietà di piante ed una suggestiva vista sul mare. Le strutture, quali l’ imponente torre-portone d’ingresso, i numerosi vialetti, la cappella privata e la villa, hanno mantenuto immutato nel tempo il loro fascino.

Villa Rufolo
Villa Rufolo, 1890 circa

La loro fama era tale che un Rufolo è nominato perfino nel Decameron!

Pare, inoltre, che Boccaccio, quando nomina “il palagio con bello e gran cortile nel mezzo e con logge e sale e con giardini meravigliosi”, si riferisse proprio a Villa Rufolo.

Con la caduta della dinastia dei d’Angiò dal Regno di Napoli, le famiglie rivali dei Rufolo, in accordo con il Papa, non si lasciarono sfuggire l’occasione di debolezza politica ed economica dei loro nemici, portandoli alla rovina. Alcuni membri della famiglia si trasferirono a Napoli, ma non avrebbero mai più avuto lo stesso rilievo sociale.

La villa nei secoli

La villa cambiò molti proprietari nei secoli che seguirono. I primi ad acquisirla furono i Confalone, un’ impotrante famiglia di Amalfi. Seguirono i Muscettola.

Per lungo tempo non fu abitata. Nel XVIII secolo fu acquistata dai d’Afflitto di Scala, un’altra nobile famiglia della Costiera Amalfitana. Decisero di intervenire sulle strutture della villa, in rovina, per renderla nuovamente abitabile, ma ciò comportò la perdita di alcuni degli elementi originali. Fu nuovamente lasciata in stato di abbandono.

Solonel 1851, quasi allo stato di rudere, la villa trovò nuova vita. Era il tempo in cui i ricchi turisti stranieri, in special modo gli inglesi, non riuscivano a resistere al fascino delle strutture storiche italiane, in pieno stile romantico. Fu così che un ricco Lord scozzese, Sir Francis Neville Reid, decise di acquistarla e di incominciare il maggior restauro che la villa abbia mai ricevuto.

Villa Rufolo giardini
Il giardino di Villa Rufolo, foto di Leonardo Quagliuolo

Il Lord era appassionato di arte e di botanica e curò personalmente ogni dettaglio del restauro, prestando una particolare attenzione al giardino, che assunse la disposizione che possiamo osservare ancora oggi. Istituì anche una ricca biblioteca personale. Si distinse anche per la costruzione di strade ed acquedotti a Ravello, a cui rimase molto legato per tutta la vita.

Sir Reid
Sir Francis Neville Reid

Terminato il restauro, decise di aprire la sua nuova residenza ad illustri ospiti. Tra i più celebri, il musicista Richard Wagner, che vi soggiornò nel 1880, componendo alcuni dei suoi brani più famosi, probabilmente ispirato dalla suggestiva vista e la caratteristica sensazione di pace di quei luoghi, che, in quel tempo, così come in tempi più remoti, attirava artisti da ogni dove.

Pare che proprio l’esperienza di Wagner contribuì a consacrare la tradizione musicale che la cittadina di Ravello e villa Rufolo in particolare conservano tutt’oggi, con vari concerti organizzati tutti gli anni.

Portone Villa Rufolo
Il portone di Villa Rufolo: l’altezza della torre dovrebbe raffigurare, simbolicamente, la loro “statura sociale”. Fotografia di Federico Quagliuolo

Villa Rufolo dal ‘900 ai giorni nostri

Ma la già travaigliata storia di questa magnifica residenza non finisce qui: Reid morì nel 1892 ed i suoi eredi si divisero la proprietà, portando con sè fuori dall’Italia vari oggetti. Nel 1974 molti dei reperti furono bloccati alla frontiera. Gli oggetti valutati come di interesse storico sarebbero stati riacquisiti dalla villa solo nel 2011. Altri, ad oggi, fanno parte di collezioni private, dopo essere stati venduti all’asta.

Sir Reid targa
Targa commemorativa per Sir Reid, Ravello. Grazie a ChiEraCostui

Proprio nel 1974, villa Rufolo fu venduta all’Ente Provinciale del Turismo di Salerno, che ha gestito la sruttura fino al 2007. Attualmente la proprietà è gestita dalla Fondazione Ravello.

Già dagli anni ’50 del secolo scorso furono organizzati annualmente dei concerti in memoria dell’ esperienza di Wagner e dal 2003 è stato istituito il Ravello Festival, che consiste in concerti di musica classica con un palco allestito sulla terrazza panoramica del giardino, con mare a perdita d’occhio e l’ incantevole panorama della Costiera a fare da sfondo.

-Leonardo Quagliuolo

Per approfondire:

Villa Rufolo

Ricerca bibliografica su Villa Rufolo

Fondazione Ravello

Diventa un sostenitore!

Storie di Napoli è il più grande ed autorevole sito web di promozione della regione Campania. È gestito in totale autonomia da giovani professionisti del territorio: contribuisci anche tu alla crescita del progetto. Per te, con un piccolo contributo, ci saranno numerosissimi vantaggi: tessera di Storie Campane, libri e magazine gratis e inviti ad eventi esclusivi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *