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Cosa c’entrano Harry Potter, gli Hobbit e gli orchi con Napoli, il re delle arance ed Ischia?
Si incontrano in una storiella tramandata a voce dai nonni, che racconta come Napoli riesca ad essere punto d’incontro fa tantissime culture europee.

In merito c’è un lavoro eccezionale di Ugo Vuoso, legato all’Isola d’Ischia, che si chiama “Fiabe di mare e di terra”, edito da Imagaenaria.

Re delle arance - Roberto d'Angiò
Roberto d’Angiò, re del periodo in cui è ambientata la favola del re delle arance

“‘o rre ‘re Purtualle – Il re delle arance”


Il re di Napoli, tanto tempo fa, aveva un bellissimo aranceto che faceva invidia a tutto il mondo. Era addirittura soprannominato “re delle arance” per questa sua passione.
L’unico problema, però, sorgeva dal fatto che ogni giorno sparivano numerose arance dagli alberi e nessuno capiva chi riuscisse ad intrufolarsi nottetempo.

Nonostante le numerose sentinelle di guardia, infatti, nessuno riusciva a capire come il ladro potesse rubare decine di arance ogni notte.
Allora il primo dei tre figli del Re decise di passare la notte nel giardino, per uccidere il ladrone. Il giorno dopo non fece più ritorno.
La notte seguente, il secondo figlio disse “lo vendicherò io!” e si inoltrò nel giardino. Neanche lui fece più ritorno.

Il Re, preoccupatissimo, chiese al terzo figlio di non avventurarsi da solo nel giardino perché altrimenti sarebbe rimasto senza discendenti, ma il ragazzo aveva già architettato una trappola: si nascose in un cespuglio vicino all’albero più bello del giardino e così scoprì il trucco: il ladro usciva da una botola, prendeva le arance e spariva poco dopo sotto terra.
Deciso a vendicare i suoi fratelli, il giovane si armò di tutto punto e scese nella botola, ma, dopo aver percorso migliaia e migliaia di scale, si trovò in un luogo sconosciuto.

Ladro d'uova Spyro
Il ladro di arance ce lo immaginiamo un po’ come lui: chi ha giocato a Spyro avrà brutti incubi!

Il giovane arriva nell’aldilà

Sentì allora alle spalle la voce di un vecchio: “tu sei nell’aldilà! Non dovresti star qui“.
Voglio vendicare i miei fratelli ed uccidere il ladro delle arance, che è scappato qua
Quel ladro è un potentissimo mago. Non puoi ucciderlo!“.
Dopo numerose insistenze, il giovane riuscì a farsi indicare dal vecchio la strada: “ci saranno quattro case: le prime tre sono del Sole, della Luna e delle Stelle. Non bussare alle loro porte, altrimenti ci sarà una sciagura. La quarta casa, invece, sarà quella del mago“.

Il giovane si avviò, ma non seppe resistere alla curiosità: bussò alla porta della luna, delle stelle e del sole. Ed in tutte le tre case trovò tre ragazze, una più bella dell’altra, prigioniere del mago.
Arrivato alla quarta casa, acquattatosi sotto la finestra, aspettò il mago per ucciderlo, ma trovò i suoi due fratelli, anch’essi prigionieri, che gli dissero: “Il mago è immortale: il suo cuore si trova in una pietra all’interno della pancia di un porcospino. Dovrai uccidere prima quest’animale, poi dovrai rompere la pietra sulla testa del mago“.

Al che, il giovane partì alla ricerca del porcospino e, dopo numerose peripezie, riuscì ad ucciderlo.
Tornò vittorioso alla casa del Re e, con l’aiuto dei due fratelli, tese al mago un’imboscata, nella quale riuscì ad uccidere il mago, una volta e per tutte.
Sulla strada del ritorno, i tre fratelli liberarono le ragazze imprigionate nelle case di Sole, Luna e Stelle e, una volta fuggiti dall’aldilà, si sposarono, festeggiando l’evento a Palazzo Reale con una bellissima festa.

E vissero tutti felici e contenti.

La spiegazione della fiaba del re del re delle arance

“Fiabe di mare e di terra” di Ugo Vuoso è un autentico capolavoro.
Questa fiaba, come afferma lo stesso Vuoso, si tratta di una rielaborazione napoletana di numerosi elementi della tradizione nordeuropea, che sono giunti ai giorni nostri attraverso tante opere letterarie: l’anima del cattivo rinchiusa in un oggetto (qualcuno dice Horcrux di Harry Potter?), il viaggio in una “Terra di Mezzo” (e chi pensa al Signore degli Anelli fa bene), gli animali magici (di origine greca) e principesse (di antica origine nordica) e, infine, la discesa nel mondo dei morti e l’incontro con la fanciulla. Da Dante a Proserpina a centomila altri miti di ogni altra cultura mondiale, importati dalle mille dominazioni passate su queste terre.

Tutto in una fiaba del re delle arance, tutto a Napoli.

-Federico Quagliuolo

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