Il Parco Virgiliano è un luogo dove si possono ammirare contemporaneamente tutte le bellezze che circondano Napoli: si naviga con lo sguardo dal Vesuvio a Nisida e poi di nuovo alla Costiera Sorrentina, poi ci si perde nel profilo frastagliato di Capri per poi si approda a quello dolce e minuto di Procida, dietro alla quale si erge quello maestoso di Ischia. Lo sguardo si perde, sprofondando in questo dolce infinito.

Facciamo però attenzione: il parco si chiama Virgiliano, non Vergiliano, che è invece quello che ospita la tomba di Leopardi e Virgilio. Difatti, anche se questo parco posillipino nasce come omaggio al poeta, non c’è niente che lo ricordi nello specifico. Cerchiamo di capire perché.

Parco Virgiliano
Terrazze del Parco Virgiliano

Eredità fascista, collegamenti internazionali

Il nome originale era “Parco della Vittoria”, come si può immaginare esso infatti fu voluto in epoca fascista e inaugurato nel 1931. Posillipo era un promontorio per ville di lusso, poco urbanizzato e lasciato ad una selvaggia bellezza. L’idea di creare un parco panoramico si può dire che sia stata una salvezza per il punto estremo del promontorio, dato che ancora oggi è accessibile al pubblico e non è stato poi privatizzato da condomini o ville.
In seguito fu ribattezzato “Parco della Rimembranza”, mentre successivamente, sotto iniziativa di Guido Della Valle, esso fu denominato per l’appunto “Virgiliano”.

Il Parco si estende su un promontorio, attraversato dalla celebre “Grotta di Seiano”, la quale conduce al “Parco archeologico del Pausylipon”, un luogo unico nel suo genere, talmente suggestivo da suscitare commozione nell’ammirare i tramonti.

Al Parco si accede da Viale Virgilio, dove troviamo un ingresso monumentale che immette in un ampio cortile; sul lato opposto rispetto all’entrata campeggia una fontana di recente costruzione. Il Parco è dotato di molte attrezzature, difatti al suo interno sono presenti sia un campo di atletica che uno da calcio, oltre a piste per il pattinaggio e una cavea per concerti. Di notevole interesse è la presenza all’interno del parco di due busti: uno raffigurante il mitico Simòn Bolìvar, donato dal Venezuela come segno di amicizia e un altro di Gandhi, come simbolo di pace.

Nisida al Tramonto. Foto di Federico Quagliuolo

Panorami mozzafiato e degrado nel Parco Virgiliano

I punti panoramici del Parco Virgiliano sono infiniti, si può dire che quasi ogni luogo del parco riservi una particolare vista del golfo. Da una parte vi è appunto lo scenario più canonico della città, mentre il lato opposto, che si affaccia su Bagnoli e i Campi Flegrei, regala tramonti davvero unici. Sfumature dal rosso fuoco al viola acceso si avvicendano di giorno in giorno, creando ogni volta spettacoli del tutto nuovi. Non a caso lo spiazzo panoramico in cui si può osservare il tramonto è soprannominato anche “terrazza degli innamorati”.

Sebbene nel 1997 sia stata avviata la riqualificazione del parco, riaperto poi nel 2002, non sembra che la situazione sia molto migliorata. Ad oggi infatti, anche se la struttura è ben delineata e progettata, il parco sembra versare in uno stato di abbandono perenne, lì dove imperversano piante dalla crescita incontrollata, tantissime zanzare in estate e soprattutto sentieri interrotti.

Il parco, con il suo maestoso affaccio sulla baia di Trentaremi, rimane però una delle opere più belle e maestose realizzate a Napoli. Una vera e propria impresa erculea arrivarci e soprattutto poi risalire, ma lo spettacolo valeva tutta la fatica!

Gaia Borrelli

Parco Virgiliano inaugurazione
Il parco Virgiliano ai tempi dell’inaugurazione: com’era verde Posillipo?

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