La Campania Felix, come suggerisce il nome, è una terra la cui cultura affonda in epoche molto antiche. Vestigia dei fasti del passato sono disseminate in tutto il territorio della regione Campania, anche in luoghi solitamente bistrattati o non associati che a un recente passato.
Questo è il caso della città di Marano e del suo Mausoleo del Ciaurro, che racconta le storie di una terra di testimonianze soprattutto di epoca romana. L’origine del nome Marano è sconosciuta, si ritiene però che derivi dal tardo latino Marianum il quale sta ad indicare che a un soggetto di nome Mario sia stata assegnata una proprietà di tipo fondiario, il praedium Marianum.
Sebbene la città al giorno d’oggi sia soffocata da edilizia contemporanea, vi sono in realtà presenti delle rovine di immenso valore storico, archeologico e architettonico. Nella città infatti sono stati rinvenuti reperti di età neolitica, ma anche Osco Sannita; tuttavia la maggior parte di tali testimonianze è andata perduta nel corso dei secoli. Inoltre preme sottolineare che, essendo il territorio maranese costituito da una collina che si staglia tra la piana Campana e i Campi Flegrei, è piuttosto probabile che esso sia stato abitato anche dai coloni greci provenienti dalla vicina città di Cuma.
E’ però in epoca romana che la città subisce una crescita sostanziale, soprattutto grazie alla sua posizione strategica. Marano era situata difatti sulla via Consularis Campana che collegava Pozzuoli alla città di Capua; su questa via passarono personaggi illustri quali Augusto, Virgilio, Mecenate, San Paolo e secondo la leggenda persino l’apostolo Pietro.
Il Mausoleo
Uno dei monumenti simbolo e probabilmente il più rappresentativo di questo antico passato è il Mausoleo del Ciaurro, sito in Via Guglielmo Pepe; un vero motivo di orgoglio territoriale. Persino l’insigne storico dell’architettura Roberto Pane definì questo come il mausoleo più importante della Campania. Un’ampia opera di sensibilizzazione, per garantire un futuro questa architettura funeraria, fu iniziata negli anni ’30 e portata avanti da Giacomo Chianese.
Ciò che rende sicuramente così peculiare e riconoscibile il mausoleo del Ciaurro è l’uso sapiente e raffinatissimo dei suoi materiali: laterizio e tufo a due colori qui si trovano in armonia perfetta creando un vero e proprio effetto pittorico. Il basamento del Mausoleo è a pianta quadrata , mentre la cupola, purtroppo parzialmente distrutta si appoggia su un tamburo a pianta circolare.
La cupola del Ciaurro è essa stessa estremamente interessante in quanto realizzata probabilmente con l’ausilio delle tecniche costruttive del II secolo; tecniche che in Campania furono adoperate per la realizzazione delle cupole delle Terme di Baia e del Tempio di Apollo che restano tra le più colossali del mondo romano.
L’origine del termine “Ciaurro”
Il termine di Ciaurro, secondo alcuni storici, trarrebbe origine dall’arabo Tdjiaurr, termine che indicherebbe il “Luogo degli infedeli”; probabilmente esso fu utilizzato dagli antichi abitanti del posto per stigmatizzare l’usanza della conservazione delle ceneri dei defunti all’interno di queste strutture. Tale pratica era disprezzata a causa del fatto che a quell’epoca non si riteneva compatibile con il rito cristiano dell’inumazione.
La leggenda di Tirone
Secondo una leggenda pare che all’interno del Mausoleo del Ciaurro siano state poste le ceneri di Marco Tullio Tirone, liberto e poi discepolo di Marco Tullio Cicerone. A sostegno di questa tesi c’è chi asserisce che il nome di una zona del quartiere di Chiaiano , denominata appunto o’ Tirone, deriverebbe dal fatto che in epoca antica vi fosse una villa posseduta dal suddetto. Bisogna però dire che probabilmente questo Borgo di Chiaiano potrebbe trarre in realtà il nome dalla presenza di un altro mausoleo romano in quella zona, denominato anticamente “Torrione” per via della sua forma.
Eredità di Architettura funeraria
Ovviamente il Ciaurro non è l’unica testimonianza di questo tipo in Campania e soprattutto nei dintorni di Napoli. Ci sono tantissimi reperti archeologici che fanno riferimento a questo tipo di architettura e che purtroppo non godono di un adeguato trattamento e nemmeno di un’adeguata conoscenza da parte della popolazione. I monumenti sepolcrali sono sempre stati caratterizzati da grande capacità di fascinazione, oltre che dalla capacità di fornirci indizi importantissimi dal punto di vista sociale, architettonico e archeologico.
Per essere fedeli al nostro intento di divulgazione culturale e promozione delle bellezze della nostra terra ben presto indicheremo questi ulteriori luoghi di magnifico interesse.
- Gaia Borrelli
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Bibliografia
- Flavia Fascia, La macchina architettonica e tecnologica del Mausoleo del Ciaurro
- Enzo Savanelli, Marano – Storia, tradizioni e immagini,Nuove Edizioni, Napoli 1986
- Piscinolablog
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