Quante volte, fermandoci davanti a panorami indimenticabili, ci è venuta in mente una canzone? E quante volte, davanti a un tramonto irresistibile, magari con una birra in mano e gli amici giusti, volevamo fermare il tempo? “Gli stessi sguardi” riassume proprio il senso di questi momenti irripetibili e intensi, soprattutto se nati in un momento storico difficile come quello della pandemia.
Presentiamo così un album di musica sperimentale realizzata dal compositore e cantautore napoletano Carlo Contocalakis, fondatore di Alma Mater Ars, che ha dato voce ai video del creatore di Storie di Napoli Federico Quagliuolo, fotografo e videomaker professionista.
La fotografia di copertina dell’album è stata realizzata da Mariagiovanna Guillaro.
Si potrebbe riassumere il progetto dicendo che si tratta di “fotografie musicali”, pur essendo video: si tratta di inquadrature statiche che prendono vita con la musica giusta. Una dimostrazione che, in un anno triste come il 2020, sono esistiti tanti scorci di bellezza che hanno ancora più valore.
Gli stessi sguardi sì, ma dove?
Il viaggio comincia a Posillipo, dalle parti del Bagno Elena, e racconta le strade di una città ancora assopita, che inizia lentamente a mettere la testa fuori casa dopo i rigidissimi due mesi del primo lockdown e, davanti al tramonto. La prima track della serie di singoli che sarà pubblicata sui canali di Storie di Napoli e Alma Mater Ars si chiama, non a caso, “Eternità“.
La città, però, ha voglia di festeggiare e riscoprirsi mentre la primavera finisce: si sale sulla collina del Vomero, fra i bambini che giocano . E si finisce fra le strade del Centro Storico, con una Via San Sebastiano desolata e una Piazza San Domenico completamente e insolitamente nuda. La città comincia però a ritrovarsi sul lungomare di Mergellina e ricomincia il movimento.
E allora fermiamoci a contemplare questo movimento come le due amiche sedute sulla panchina di San Martino, le stesse che hanno dato l’ispirazione per la copertina dell’album.
Dalla collina al mare, passando per la città antica, i grattacieli e le isole: attraverso la musica e le sensazioni che solo un’immagine può dare, “Gli Stessi Sguardi” è il racconto di piccoli momenti di dolcezza quotidiana strappati dal flusso temporale di un pazzo e terribile 2020.
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