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La paura numero uno è una commedia in tre atti, scritta da Eduardo De Filippo nel 1950. La commedia è incentrata sulla tematica della guerra che viene affrontata con grandissima satira ma anche con grande umanità. La guerra fredda sopraggiunge quasi subito, dopo il Secondo conflitto mondiale, che ha traumatizzato le genti, in particolare Matteo Generoso, protagonista dell’opera, che vede la guerra ovunque, anche dove non esiste.

La paura numero uno ossia la guerra

Matteo Generoso è ossessionato dallo scoppio di un terzo conflitto mondiale. E’ così ossessionato che non riesce ad accettare il divertimento delle persone che vede per strada, per lui tutte questa gente felice che si diverte e impiega il tempo libero, in realtà finge e si lascia ai pochi piaceri rimasti per soffocare la paura.

Matteo è così ossessionato da questa paura numero uno, tanto da non accettare il futuro matrimonio della figlia, e non perchè mal sopporta il fidanzato della ragazza, anzi lo esalta con le più alte qualità, ma per lui sposarsi in tempo di guerra è un’ illusione, uno schiaffo ai soldi che si dovranno spendere e un motivo di sofferenza per un mondo sotto il timore atomico.

La paura numero uno forse è proprio data dalla presenza di Luisa, madre dello sposo, che ha perso marito e figlio in guerra. Luisa è una donna molto dolce e gentile, ma rassegnata. Prova un amore morboso per l’unico figlio che le è rimasto ossia Mariano.

Il matrimonio si deve fare

Data la sofferenza dell’intera famiglia nel vedere i due giovani che non possono sposarsi a causa delle paure del padre, il fratello della moglie di Matteo, Arturo, escogita un piano: dare la notizia che la guerra è iniziata. E come fare ciò?

Viene fatto ascoltare a Matteo un finto giornale radio in cui si paventa l’inizio della terza guerra mondiale. Stranamente da come ci si potrebbe aspettare, Matteo si trova sollevato, felice di avere ragione, accetta il matrimonio della figlia ma inizia a gettare la famiglia in bancarotta comprando enormi scorte di cibi, bevande e tutto quello necessario durante un assedio.

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Per un fatale errore anche Luisa, la mamma dello sposo, ascolta la notizia, e anche lei si convince che è in arrivo la grande guerra atomica, anche per lei, la paura numero uno.

Murati vivi dalla paura

Dopo pochi giorni dalla finta dichiarazione di guerra, lo sposo non si trova più, sembra sparito nel nulla. La mamma di lui tira fuori delle lettere scritte dal figlio durante la guerra, in particolare durante il soggiorno clandestino nella casa di una donna che prestava soccorso ai soldati.

Per la madre non ci sono dubbi, il figlio è ritornato da questa donna. Tale affermazione getta nello sconforto la povera figlia di Matteo, il quale non volendo più vedere la figlia soffrire, intercetta la donna in questione e la invita a casa sua.

Quando la donna arriva parte un forte litigio nel quale Luisa si sente male e sviene. La donna afferma con tutte le sue forze di non ricordare questo Mariano conosciuto durante la guerra e che al momento in casa sua non c’è proprio nessuno.

Il mistero inizia ad infittirsi, perché la donna sembrava dire realmente la verità, quando ad un certo punto Mariano ricompare, era stato murato vivo dalla mamma che, per la paura della chiamata alle armi del figlio, lo aveva rinchiuso.

Viva gli sposi

Il matrimonio tra i due sfortunati sposi finalmente trova il suo coronamento con l’approvazione di quasi tutta la famiglia, perché la madre di Mariano prova un certa malinconia. Infatti, non è presente quando i ragazzi ricevono gli auguri di tutti, ma si rifugia nel suo appartamento dove la donna che aveva accusato come manipolatrice del figlio le fa visita.

Luisa in lacrime ammette il suo errore, la sua vergogna e bacia le mani della donna per scusarsi con lei. I due giovani sono ormai partiti per il viaggio di nozze e alla povera madre non rimane che fare delle marmellate, unica cosa da lei prodotta che può rimanere sotto chiave

Ma cos’è davvero la paura numero uno?

La paura numero uno è una commedia che racconta la realtà. Napoli è stata una delle città più bombardate d’Italia, che si è rintanata sotto terra, come topi, per scampare alla morte. E’ proprio lì, nel ventre della sua città, una parte di tutti i Napoletani è morta. La tranquillità e le aspettative in un futuro migliore non c’erano, permanevano solo traumi e povertà.

La commedia affronta tutto questo con ilarità, ma è un grande manifesto pacifista, un pugno dritto in faccia a chi si paventa con parole di guerra e di violenza, e il grande Eduardo De Filippo, con una grande lezione di signorilità come suo solito, mette a tacere le voci violente di chi vuole separarsi da questo pezzo di nazione, chi vuole attaccare l’altro, perchè la guerra è solo la morte diretta o indiretta della libertà, ed è questa la paura numero uno.

La paura numero uno è presente su Rai Play con l’edizione registrata nel 1964

Bibliografia

La paura numero uno, Edizione Televisiva Rai 1964

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