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Pietrelcina è un magnifico e antichissimo borgo arroccato su una collina a 10 minuti da Benevento, nel cuore del Sannio antico: un’autentica cartolina di rara bellezza, con un’aura mistica sottolineata dall’essere il borgo natio di San Pio. E qui, ogni anno, si ammira il presepe vivente di Pietrelcina.

Tradizione di lunga data

D’altronde, i pellegrinaggi sono di casa tutto l’anno ma, da 35 anni, c’è un motivo speciale per andare a respirare l’aria sannita: il presepe vivente, da ammirare dal 27 al 29 dicembre di ogni anno. E’ un’esperienza totalizzante ed immersiva che coinvolge tutto il borgo, ricreando l’atmosfera della Betlemme di 2000 anni fa.

I figuranti – tutte persone del posto – indossano i costumi per interpretare i personaggi della Natività e profondere il più intimo spirito del Natale. Pastori con i loro animali, gli artigiani, i soldati romani che presidiano tutta la rocca e i re Magi, i potenti che affrontano il viaggio per rendere omaggio al Bambino Gesù.

Tutt’intorno è musica, suoni e profumi: odori di zeppole fritte fatte in casa, mentre l’aria fredda sferza il viso e i prodotti del territorio accompagnano i “pellegrini” attraverso il loro viaggio.

Un fiume di visitatori per il presepe vivente di Pietrelcina

Ogni anno sono oltre 10mila i visitatori che si lasciano avvolgere dalla magia del Natale che il piccolo borgo sprigiona, con più di tremila ingressi giornalieri. I prezzi sono accessibilissimi: 3 euro a persona, ingresso gratuito per accompagnare un disabile e per i bambini under 8 anni.

Una tradizione che va avanti, come detto, da più di un trentennio nell’antico Rione Castello e che ogni anno si rinnova, grazie all’impegno dell’Associazione Presepe Vivente di Pietrelcina che si concentra su tutti gli aspetti dello sviluppo sociale: qui il lavoro è tutto tradizionale e manuale, come si faceva un tempo, coinvolgendo tutte le generazioni di abitanti. Lo dimostra la giovanissima età dell’attuale presidente dell’ente, Daniela Fiorentini,
L’obiettivo è sostenere i più giovani per coinvolgerli e farli divenire membri attivi e produttivi della comunità – prima – e della società, poi: educazione, cultura, attenzione alle fragilità.

E il momento in cui il presepe prende vita è frutto di un durissimo lavoro ed impegno. Le scenografie sono realistiche e di enorme impatto e gli artigiani che le realizzano lavorano insieme, in comunione di intenti e di passione, così da dare vita ad un ambiente che ha il potere di trasportare i visitatori in un’altra dimensione ed in un’altra epoca.

Un mondo realistico

La Sacra Famiglia è ospitata in un locale che si trova sotto la casa natale di San Pio, in quella che – un tempo – era la stalla per l’asino della famiglia del Santo. Magicamente, come è doveroso a Natale, si è trasformata nella capanna che ha ospitato Maria e Giuseppe e che ha visto la nascita del Cristo Bambino: la mangiatoia che diverrà la culla, il bue e l’asinello che riscalderanno il Bambino appena nato.

La Natività di Pietrelcina non è soltanto il quadro di una rievocazione storica: è un’esperienza mistica e tutto ciò che si vede intorno, come per incanto, improvvisamente è dentro chiunque si trovi nella stalla. E’ davvero lo spirito del Natale, quello che regala il presepe vivente di Pietrelcina, e non ha pari.

200 figuranti che si muovono tra 40 scene allestite, con animali vivi e vegeti che saranno ricompensati per la loro partecipazione dalle carezze dei più piccoli, sono l’anima di questo evento che ricostruisce, con minuzia e dedizione, la vita e la società dell’epoca: dai costumi agli attrezzi di lavoro, fino ai cibi e alle ambientazioni.

Tre giorni per lasciarsi trasportare in un’altra epoca, in un altro mondo ed in un momento che, quel mondo, lo ha cambiato davvero. Il presepe vivente di Pietrelcina induce a dire: “Io c’ero”.

-Fabio Patrizio Iengo

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