L’Ospedale gli Incurabili o semplicemente gli Incurabili, come lo chiamano i Napoletani, non è solo uno degli ospedali più antichi della città, ma è un vero complesso storico-artistico nel quale, tra i medici che ne hanno varcato le porte e percorsi i corridoi, risalta in particolare il nome di San Giuseppe Moscati.

L’Ospedale degli Incurabili: le origini

incurabili : iscrizione nell'ospedale napoletano
Napoli, iscrizione nell’Ospedale degli Incurabili di Maria Lorenza Longo – Immagine di Pubblico Dominio – fondatrice della struttura – crediti immagine :https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Longo-hospital.jpg#/media/File:Longo-hospital.jpg

Voluto e fatto realizzare nel 1521 per tenere fede ad un voto della catalana Maria Lorenza Longo – giunta a Napoli sul finire del 1506 col marito, dignitario della corte vicereame – a seguito di una sua guarigione avvenuta a Loreto, la struttura ospedaliera nasceva proprio con l’intento di dare un sollievo alla sofferenza di chi, spesso, mancava anche dei mezzi economici per poter accedere alle cure essenziali.

L’ospedale degli Incurabili: nel suo nome il suo scopo

Santa Maria del popolo degli incurabili.

Ma a chi si rivolgeva il nosocomio? E chi erano gli incurabili?

Per definizione, le persone incurabili sono quelle affette da patologie non curabili, malati che potremmo definire allo stato terminale.

Effettivamente doveva essere la struttura destinata ad accogliere ammalati affetti da malattie non curabili, come ad esempio la sifilide, malattie che oggi definiremo cancerogene e a stadi avanzati, depressioni, garantendo ai degenti assistenza non solo medica, ma anche umana e, perché no, spirituale.

Il complesso è – dal punto di vista architettonico – uno dei più significativi del tardo rinascimento partenopeo, e la sua costruzione mosse un piccolo esercito di volontari che diedero intenso impulso all’attività ospedaliera e benefica dell’ospedale.

Giuseppe Moscati: un Santo tra le corsie degl’Incurabili

Le corsie dell’ospedale degli Incurabili, nel corso dei secoli, sono state attraversate da centinaia di medici e infermieri come Padre Ludovico da Casoria, tra i pazienti, ritorna il nome di Nunzio Sulprizio, ma il nome più noto è stato quello l’amatissimo medico e santo Giuseppe Moscati, che qui – durante la Prima Guerra Mondiale – curò circa 3000 soldati feriti.

Gli Incurabili: la grande struttura

Alla grande struttura sanitaria, sono legati anche la Farmacia e il Giardino dei Semplici, l’orto degli Incurabili.

La grande struttura ospedaliera lasciataci in eredità da Maria Longo – e della quale era stata anche prima governatrice – oggi è oggetto di un enorme lavoro di ristrutturazione, per il quale è impegnata anche la Regione Campania.

Il Complesso mastodontico di cui il nosocomio era stato un tempo punto di partenza e cuore pulsante, tornerà a battere forte.

Sitografia

https://www.museoartisanitarie.it

Maggio dei Monumenti 2012 – Servizio a cura della testata giornalistica regionale TG – Regione- servizio del 12/05/2012 a cura della testata – Buongiorno Regione

https://www.treccani.it/magazine/atlante/cultura/Ospedale_degli_Incurabili_di_Napoli_500_anni_da_salvare.html

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