“Fà ‘o spallettone” o, se rivolto ad una donna, “Fà ‘a cciaccessa”, sono due espressioni napoletane dirette nei confronti di colui o colei che si mostra saccente e superiore, che mette bocca su tutto, ritenendo di sapere ogni cosa.

Queste due espressioni sono intraducibili ad litteram dato che in italiano mancano dei vocaboli che possano significare esattamente “spallettone” e “cciacessa”. Scopriamo, però, insieme il significato e l’origine dei due termini.

L’ipotesi etimologica di “spallettone”

E’ difficile risalire all’etimologia dell’aggettivo, in quanto questo viene utilizzato, a partire dalla metà del secolo scorso, unicamente nella lingua parlata. Non possiamo, quindi, ritrovarne l’origine consultando dizionari della lingua napoletana. Questi, infatti, si limitano ad elencare i lemmi dialettali presenti nei classici partenopei e il termine “spallettone”, troppo moderno ed in uso nel parlato, non è presente in alcuno scritto.

Alcuni studi hanno ipotizzato che quest’aggettivo possa derivare dal verbo “parlettià” (parlottare), con l’aggiunta della “s” intensiva nel dialetto napoletano. Segue, poi, l’assimilazione della “r” alla “l” (parlettià>pallettià>spallettone) e l’aggiunta del suffisso “one”.

Il significato

Il significato di “spallettone” non si deve confondere con quello di un altro aggettivo napoletano, “parlettiere”, ovvero pettegolo, che deriva ugualmente dal verbo “parlettià”.

“Fà ‘o spallettone”, invece, indica chi fa il saccente, il supponente, che si erge a dotto e maestro, pronto a giudicare e commentare ogni cosa, credendosi portatore della verità assoluta, pur non avendo alcuna cultura. Questo tipo di persona è sempre pronto a dispensare consigli non richiesti, intromettendosi prepotentemente, sostenendo di avere la soluzione ad ogni problema altrui. Questi, in realtà, finirà per mal suggerire cosa fare a chi ha un problema, generando risentimento e rabbia da parte di chi, ingenuamente, lo è stato ad ascoltare.

“Fà ‘a cciaccessa”

Il corrispondente femminile di “spallettone” è “cciaccessa” e potrebbe derivare dal verbo napoletano “ciacciare” (ciarlare), ovvero “parlare a vuoto” “chiacchierare vanamente”. Il significato dell’aggettivo “cciaccessa” è, dunque, identico a quello maschile, indirizzato a chi si comporta da saputella e da maestrina, giudicando ed esprimendo il suo parere (non richiesto) su tutto e tutti.

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