Se l’Europa è una ninfa, Napoli 
è una ninfa dagli occhi blu 

Podroz do Ziemi Swietej z Neapolu, “Viaggio da Napoli alla Terra Santa”

Napoli e la Polonia si incontrano in una strada di Santa Lucia grazie alla storia di Juliusz Słowacki, uno dei tre poeti nazionali polacchi.

C’è una piccola targa all’altezza del civico 116 di Via Santa Lucia. Ricorda il soggiorno di Słowacki nel 1836, quando i tempi erano ben diversi: Napoli era capitale del Regno delle Due Sicilie e la Polonia era stata spazzata via dalla cartina geografica, divorata fra gli imperi del centro Europa. Proprio in quel periodo, senza una patria, molti polacchi cominciarono a vagare per l’Europa nella speranza di riconquistare un giorno la propria casa. Non sapevano ancora che la loro fuga sarebbe durata quasi cent’anni!

Quando decise di partire per l’Italia, Słowacki aveva solo 26 anni ed era perdutamente innamorato del mondo antico: solo lo studio della letteratura classica riusciva a consolare il suo animo e per questa ragione decise di affrontare un viaggio nei luoghi in cui nacque la civiltà umana. Chiese decine di prestiti ad amici con il solo fine di incamminarsi verso l’oriente, passando per tutti i luoghi dell’antica Grecia. E la prima città del suo viaggio fu l’antica Neapolis.

Targa Slowacki

L’arrivo di Słowacki a Napoli

Il giovane Juliusz arrivò quindi sulle rive del Golfo grazie al supporto di alcuni parenti che vivevano in Italia e che provarono in ogni modo a convincerlo a desistere dall’affrontare un viaggio lungo e pericoloso. Ma ormai era impossibile tornare indietro, il desiderio era chiaro e fisso. E, mentre guardava i pescatori di Santa Lucia dalla sua finestra, pensò ai primi versi del suo poema Podroz do Ziemi Swietej z Neapolu, “Viaggio da Napoli alla Terra Santa“. Un’opera che rimase incompiuta.

I palazzi e Via Nazario Sauro non esistevano ancora: Via Santa Lucia affacciava sul mare, come raccontano i filmati dei Fratelli Lumiere in città.

L’intera prima parte del suo poema fu dedicato a Napoli e alla città, che fu abbandonata dopo tre mesi di esplorazioni.

3. 
Eppure, se ci fossero meno ricordi di dolore, 
delusioni e sogni e più ragioni, 
sarei stato bravo a Napoli, 
dove 
avrei visto la prigione grigia della capitale 
sotto le finestre sul promontorio destro 
e il Vesuvio a sinistra.

La “prigione grigia” probabilmente è un riferimento al Castel dell’Ovo, che ai tempi dei Borbone era utilizzato ancora come prigione.


4. L’ 
azzurro del mare tra la prigione 
Atra la montagna di cenere e lava,
una fiamma silenziosa che bruciava 
verso l’alto e la costituzione era il vulcano giusto. 
Ecco come era prima che il re francese 

e il Fra Diavolo si trasferissero dall’Abruzzo …

Qui racconta la storia di “Fra Diavolo nel 1806, un anno che per Napoli fu cruciale: il Regno di Ferdinando IV cadde nelle mani di Napoleone Bonaparte, che mise suo fratello Giuseppe a capo del nuovo governo. Mentre il Vesuvio eruttava a Napoli nell’estate di quell’anno così intenso, il patriota Michele Arcangelo Pezza partì dall’Abruzzo per riconquistare la città assieme ad un esercito di fedelissimi borbonici. Dopo lunghe battaglie contro il generale Hugo (il padre dello scrittore Victor), fu catturato a Baronissi e impiccato a Piazza Mercato.

Nelle strofe successive Słowacki si trasforma letteralmente in un “Tripadvisor” per amici polacchi: consiglia in rima i luoghi da visitare in città, compreso l’albergo in cui dormire!

11. 
Consiglio l’hotel “Vittoria”, 
che è antico, senza contare la fama, 
ho condiviso una stanza, come la cicoria si 
mescola perfettamente al caffè, 
e i marmi, il comfort e il lusso.
12. 
Consiglio anche (diventerò Astolfo, perché i 
miei ippogrifi diventano alati), 
ti consiglio di canticchiare sul Golfo di 
Santa Lucia … e se sei ricco, 
se la tua gallina d’oro produce le uova, 
vivi a Villa Reale a Chiaja.

Nostalgia di Polonia

Słowacki, però, soffriva per la lontananza dalla sua casa, quella Polonia divisa fra Russi, Prussiani e Austriaci, ed era giunto a Napoli per trovare un po’ di tranquillità prima di partire verso le terre d’Oriente.

Così, mentre esplorava l’antica Grotta di Seiano, passeggiava per la spiaggia di Chiaia e godeva di panorami oggi spariti, come quello delle colline verdi di Napoli, il poeta componeva la sua personalissima guida poetica della città.

Il chiasso delle strade, il caos quotidiano della vita cittadina e la vivacità dei napoletani, però, cozzavano molto con l’animo cupo di Słowacki, che sognava la Polonia da lontano. E proprio per questa ragione decise di spostarsi a Sorrento in piena estate, per nuotare da solo nel mare cristallino della Penisola e poi partire in un lunghissimo viaggio verso la Terra Santa.

Allegoria Slowacki
Un disegno allegorico sul viaggio di Slowacki

Il libro non è mai stato tradotto in Italiano. Dieci anni dopo il suo viaggio a Gerusalemme, Słowacki morì. Lasciò in eredità poesie e invettive per regalare ai polacchi la speranza per ritornare a vivere, in libertà, nella propria Terra Promessa. Un sogno che fu realizzato nel 1918, quasi cent’anni dopo la morte del poeta.

Il patriottismo e la penna di Słowacki non furono però dimenticati: Cracovia ha dato il suo nome al Teatro dell’Opera, in tutta la Polonia è ricordato come un eroe nazionale e, nel suo piccolo, anche Napoli ha nel suo cuore la firma del poeta.

Grazie a Agnieszka e al suo bellissimo blog per l’ispirazione e l’aiuto nella traduzione del poema!

-Federico Quagliuolo

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  1. Avatar E.Mali
    E.Mali

    “Scienza contro Poesia” o Big Bang” secondo il poeta del XIX secolo:

    Il poeta polacco Juliusz Słowacki [1809-1849] scrisse tra il 1843/4-1846 un poema mistico in prosa intitolato “Genesi dallo Spirito”. Se omettiamo le parti mistiche del poema, arriviamo alla seguente descrizione della creazione del mondo:

    “…Lo Spirito… trasformò un punto… dello spazio invisibile in un lampo di Forze Magnetico-Attraenti. E questi si mutarono in fulmini elettrici e fulminanti – E si riscaldarono nello Spirito… Tu, Signore, lo costrinsero… a lampeggiare di fuoco distruttivo… Hai trasformato lo Spirito… in una palla di fuoco e lo hai appeso agli abissi… Ed ecco… un cerchio di spiriti… afferrò una manciata di globi e li fece roteare come un arcobaleno infuocato…”

    Ecco come l’intuizione poetica poteva anticipare le scoperte scientifiche…

    (Vedere: « big-bang-according-to-the-19th-century-polish-poet-j-slowacki » su salon24.pl
    per maggiori dettagli e riferimenti)

    Distinti saluti,

    PS
    L’astronomo italiano A.Cappi su ”Genesi dallo Spirito” : « È un caso affascinante di cosmologia in letteratura »

  2. Avatar E.Mali
    E.Mali

    Juliusz Słowacki divenne più noto in tutto il mondo nel 1978, quando il polacco Giovanni Paolo II divenne papa. Si è poi ricordato che il poeta aveva scritto (nel 1848) un’altra poesia molto sorprendente e visionaria, in cui si parla dell’arrivo di un “Papa slavo” che sarà una sorta di profeta dei tempi moderni. Questa poesia ha avuto un’impressione molto importante e duratura non solo su una moltitudine di credenti, ma anche sull’intera società polacca e oltre. Per loro, questa poesia era un’ulteriore prova del fatto che Giovanni Paolo II è l’autentico, vero messaggero del cielo. Che i consigli e le istruzioni del Papa erano in linea con la volontà di Dio… E Giovanni Paolo II (che era anche lui un poeta) li usò consapevolmente per aumentare la sua influenza. Quindi l’idea del poeta del “Papa slavo” ha svolto un ruolo eccezionale anche a livello politico. Giovanni Paolo II se ne servì per innescare una valanga di grandi eventi: la creazione del primo sindacato libero “Solidarność” nel blocco dell’Est, il rovesciamento della dittatura comunista, in Polonia e poi in altri paesi del blocco orientale, e infine la caduta del muro di Berlino. Qualcuno conosce un esempio migliore del potere della poesia nella vita reale? Alcuni addirittura presumono che la poesia di Słowacki sia diventata la base del “programma” del pontificato di San Giovanni Paolo II. Questo è l’inizio della poesia:

    « Tra le discordie la grande campana – Iddio ha battuto,
    Per il Papa Slavo è risonata, Il trono è dischiuso.
    Dinanzi alle spade egli non fuggirà Come quell’Italiano,
    Egli audace come Dio le affronterà; Per lui il mondo – è vano.
    Il suo volto, raggiante come il sole, E’ fiaccola ai fedeli,
    Dietro a lui accorreranno le folle Nella luce dei Cieli.
    Alle sue preci i popoli e non solo – Al suo comandamento
    – Anche il sole si fermerà con loro, Perché la forza – è portento.
    Egli ormai è vicino – nuovo dispensatore Delle forze terrene,
    Si ritrarrà il sangue alle sue parole – Nelle nostre vene;
    E nei cuori sgorgherà la sorgente Della luce divina,
    Creerà ciò che nasce nella sua mente, Perché la forza – è vita… »

    (Vedere : https://musashop.wordpress.com/2013/02/20/poesia-polacca-15/ )

    Cordiali saluti

  3. Avatar E.Mal
    E.Mal

    Com’è possibile che uno scrittore, poeta o mistico sia a volte in grado di predire il futuro o spiegare meglio i segreti della natura, più velocemente degli scienziati ? È stato un argomento che ha occupato l’attenzione di grandi menti per secoli… Il poeta polacco Stanisław Wyspiański [1869-1907] spiega così:

    “Ho questo dono: vedo le cose in modo diverso. Non come voi, che non educate i vostri occhi, per i quali Dio ha creato luoghi comuni e stereotipi, Voi, che, impressionato dalla mia arte, mi chiamano un “profeta” e mi sottopongono a domande scolaretto, Così mi sono preso la libertà di fare un viaggio mentale – in incognito e da qualche parte fuori dai sentieri battuti, E improvvisamente mi ritrovai con la mia vecchia compagna la Musa – e per lei, non ci sono segreti, oscurità o oscurità, come il vero talento ignora ogni dubbio. E non importa se le Accademie riconosceranno o meno l’importanza delle mie indagini e i dettagli della mia ricerca e mi assegnano bonus o medaglie…. Non considero la conoscenza come qualcosa di così speciale, come una cosa così insolita che camminerebbe su due trampoli. L’arte è della mente, non può essere fabbricata, è creata, e una volta creata dalla mente, è una certezza. Ecco perché considero i miei pensieri scientifici buoni come quelli di persone con lauree scientifiche, ed è per questo che penso che chiunque a cui Dio ha dato una casa, cioè qualcuno che ha una buona testa sulle spalle e prende tutto dalla sua testa, è facile per lui fare a meno di molti consulenti…” / S. Wyspiański NOTY DO “BOLESŁAWA ŚMIAŁEGO”

    (S.Wyspiański era anche un pittore molto interessante, vedi: https://elhurgador.blogspot.com/2018/06/stanisaw-wyspianski-pintura-dibujo.html )

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