Questa foto non è racconta una struttura da sogno in località tropicali, ma si trova a Castel Volturno.

Laghi Nabi è infatti una delle più importanti oasi turistiche d’Italia: un progetto nato da poco più di 5 anni che, in brevissimo tempo, ha cambiato radicalmente le sorti di un territorio che un tempo era famoso solo per scarichi abusivi ed ecoscandali.

Laghi Nabi
Laghi Nabi – Fotografia di Giulia Venanzi

Laghi Nabi, un resort di lusso che salva il territorio

Oggi lo chiamiamo “glamping”, ovvero “glamour” e “camping”. Si tratta di un sistema di tende e case sull’acqua dotate di ogni comodità. E non è solo una semplice residenza turistica: si possono fare attività che vanno dalla canoa ai cavalli, oppure addirittura lo sci d’acqua.

Dobbiamo però pensare che questo paradiso un tempo era sommerso: questi laghetti sono infatti la testimonianza di una vecchia cava di sabbia utilizzata per prelevare abusivamente materiale da usare per i litorali di Villaggio Coppola e delle varie baie turistiche che, col cemento, avevano invaso addirittura le coste.
Poi, l’abbandono per più di quarant’anni: la località “dei laghi” di Castel Volturno, per anni, diventò il luogo in cui si poteva scaricare in libertà qualsiasi tipo di rifiuto, dai fusti radioattivi rinvenuti nel 2001 all’eternit arrivando all’ordinaria spazzatura di città o di vacanza, scaricata senza pietà nelle trentadue aree dei laghetti di Castel Volturno.

L’attività di bonifica ha richiesto enormi investimenti ed è cominciata solamente nel 2003, ma il risultato è stato straordinario ed ha dimostrato le potenzialità immense a livello turistico che può garantire ancora questa zona. E Laghi Nabi è la dimostrazione che un’imprenditoria lungimirante e moderna può completamente cancellare la brutta fama di un territorio.

Ristorante Res Laghi Nabi
Il Ristorante Res di Laghi Nabi – Fotografia di Federico Quagliuolo

Il ristorante RES: l’innovazione di Laghi Nabi

L’idea di fondo, quella della rivalutazione del territorio domizio, nasce proprio nel concept del nome della struttura“. A raccontarlo è proprio il proprietario, l’architetto e sindaco di Parete Gino Pellegrino: “NABI significa NAtura e BIoarchitettura -aggiunge- tant’è vero che quello creato è un ecosistema perfettamente autosufficiente e ad impatto zero“. La stessa idea la ritroviamo anche nel ristorante RES, che sarebbe REsilienza o REstare o… REStaurant. È stato inaugurato il 22 dicembre e vanta un menù creato dallo chef Emanuele Mosca esclusivamente con prodotti campani. E non solo: campani sono anche tutti i giovani impiegati nella struttura. Restituendo a Castel Volturno e alla Riviera Domizia quel ruolo di località di lusso che la rese famosa in tutto il mondo negli anni sessanta e settanta.

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