Il Pontile di Bagnoli è una delle passeggiate più belle e suggestive del litorale flegreo: si tratta di un ex pontile di carico delle materie prime da fornire all’acciaieria che oggi è stato riconvertito in un pier sullo stile americano, ovvero un molo riadattato per l’uso pubblico.

pontile di bagnoli
La passeggiata ricostruita: purtroppo è poco frequentato, ma è un’area dalle grandissime potenzialità

Storia del Pontile di Bagnoli: un topolino partorito dalla montagna

Fra ragazzi che fanno jogging e bambini che ammirano la costa che si allontana mentre camminano lungo il chilometro di Pontile di Bagnoli, oggi passeggiare sul mare di Nisida è un’emozione a metà fra la meraviglia e il dolore. Quella che era un tempo una delle coste più belle e amate dagli antichi romani, con la Grotta di Seiano a due passi, si è trasformata in un’industria pesante che ha compromesso per sempre l’ecosistema. Ed oggi, fra lotti di progetti mai decollati in tutta l’area Italsider, il pontile di Bagnoli sembra il braccio tagliato di un gigante morto. Tant’è vero che, proprio subito prima dell’ingresso, c’è un gigantesco cancello che impedisce l’accesso all’area interna: un tempo serviva ad entrare all’interno della fabbrica, che oggi non esiste più.

Si tratta dell’unica riqualificazione funzionante della struttura originale dell’Italsider, escludendo ovviamente Città della Scienza. Ma rimane, purtroppo, pur sempre un modo di ripulire il territorio da un peccato originale che l’ha affogato.

Pontile
Di domenica la zona si ripopola, sullo sfondo si vede bene la ciminiera dell’acciaieria

Riqualificazioni

La struttura doveva essere l’inizio di uno dei tantissimi progetti di riqualificazione dell’area ex Italsider che, orfana dei progetti visionari di Lamont Young, dopo la chiusura dell’acciaieria aveva lasciato un’atmosfera di desolazione che sembrava uscita da un gioco di Fallout.

Il pontile fu costruito nel 1962 nell’ambito di un’espansione delle attività dell’acciaieria, per riuscire a ottimizzare il carico e lo scarico dei materiali. Una storia, quella industriale di Bagnoli, separata dalla cancellata che nel 1989 fu chiusa per l’ultima volta. Se infatti l’intera acciaieria è stata quasi del tutto smantellata, il pontile è l’unico pezzo che è stato salvato e riqualificato nel 2000, in soli 5 anni di lavori, grazie all’intervento dell’architetto Luigi Lopez.

Pontile di Bagnoli
Il pontile di Bagnoli nel 1989

Le sculture del Pontile di Bagnoli

Gli anni ’80 e ’90 furono caratterizzati da tantissimi esperimenti artistici e architettonici, come il caso delle torri di Fuorigrotta. Anche il Pontile non è esente dalla presenza di sculture particolari: c’è infatti, alla destra della struttura, una testa cilindrica di acciaio scuro: una valvola per l’ossigeno è il naso, mentre i capelli sono fili di paglia rossa attorcigliati e gli occhi sono fanali. Il suo nome è “Pasqualone” ed è stato creato dall’artista Giancarlo Neri, per riprendere ironicamente le sculture dell’Isola di Pasqua.

Ed è proprio la Pasqua il periodo migliore per visitarlo: la passeggiata al centro del mare è spesso caratterizzata da forti raffiche di vento e d’inverno può diventare spiacevole. Accarezzati dal sole dolce della primavera, invece, quando si giunge davanti all’isolotto artificiale alla fine del pontile, ci si sente davvero fortunati ad essere circondati da così tanta bellezza, purtroppo troppe volte violentata.

Link del Pontile Nord di Bagnoli

-Federico Quagliuolo

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