Napoli. Decumano Maggiore, o meglio, le strade di una città – dapprima greca e poi romana – che congiungevano parallelamente due punti, da est a ovest. Via dei Tribunali è una di queste strade e taglia tutto il centro storico passando attraverso la zona del “macellum“, quello che una volta era il mercato romano.
Qui si può trovare un concentrato di duemila anni di storia: c’è il conservatorio, il maestro presepista, la Chiesa (o meglio “le” Chiese, innumerevoli) e c’è lei, la regina incontrastata della friggitoria napoletana: “ ‘a frittatina”.
A Napoli è considerata un’istituzione e non c’è pizzeria o friggitoria che si rispetti che non metta in bella mostra questa delizia per il palato.
La storia della frittatina napoletana
La storia di questo prodotto potrebbe racchiudere quella di tutta Napoli. Una città che soffre, ma non si arrende. Nacque, infatti, come piatto povero, ma cercando sempre di abbinare qualche ingrediente più saporito per migliorarne il gusto. La sua ricetta si è evoluta fino a diventare quella che oggi si può assaggiare: una semplice frittata di bucatini con un ripieno di besciamella, piselli, mozzarella e pepe. Altri aggiungono il ragù, scelta che nasce dallo stesso concetto che ha visto il sorgere della frittatina: riutilizzare gli avanzi.
Ciò che, però, deve far riflettere è che ci troviamo di fronte a un piatto considerato “povero”, almeno nella sua versione iniziale, ma che ha assunto, nel tempo, una sua ricercatezza: dalla panatura, alla quantità di olio da usare, ai tempi di cottura da seguire, fino alla mantecatura degli ingredienti.
Insomma, fare la frittatina a Napoli, ormai, è un’arte e non tutti sono artisti. Di certo, un giretto tra i Decumani offre molte opportunità di assaggiare quelle migliori, a spasso tra la storia e la gastronomia di un popolo che ha conquistato il mondo con un po’ di acqua e farina.
La degustazione della frittatina (che a volte perde la “erre” per diventare “fittatina“) è diventata ormai un rituale da seguire. È frequente vedere accalcarsi le persone davanti alle friggitorie del centro storico per acquistare una frittatina e poi riprendere il proprio cammino. La si mangia passeggiando – in compagnia o da soli – per spezzare l’appetito; è un modo per sentirsi fieramente napoletani, un’occasione per esorcizzare e allontanare i pensieri e continuare a confidare nel domani…con più gusto.
Per la ricetta vi rimandiamo a questo video youtube
Yuri Buono
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