Al Museo Archeologico Nazionale di Napoli c’è una sala in cui sono conservati mosaici di epoca romana-campana, tra cui questo piccolo gioiellino di arte visiva.
In esso è rappresentata nella parte in alto una squadra lignea posta in modo tale da ricordare il frontone di un tempio. Dal suo centro scende un filo a piombo che regge un teschio con insolite orecchie ossee. Il teschio poggia su una farfalla che, a sua volta, poggia su una ruota a sei raggi. A destra , come pilastro, c’è il bordone del viaggiatore con la sacca ed il manto di vello di montone. A sinistra una lancia “aulica” rovesciata con un’infola e un manto di porpora Tutto ciò si staglia su uno sfondo verde-azzurro.
La farfalla, più propriamente, è la raffigurazione dell’anima, mentre la ruota è il destino che, girando avanti o indietro, può segnare in positivo o negativo le vite. In generale l’immagine raffigura il “memento mori”, il “ricordati che devi morire”: solo con la morte si trova un equilibrio fra tutti gli elementi della vita.
Il teschio con la farfalla: simbolo dell’esoterismo
Questo mosaico è il più antico e completo simbolo esoterico “neapolitano”. In esso vi si fondono simbologie cosmiche, magiche e pre-massoniche. Tali elementi sono così palesemente mostrati che è incredibile come ogni giorno esso passi sotto gli occhi di centinaia di visitatori, ma pochi lo notino e lo apprezzino!
Si trova in un punto un po’ nascosto del Museo. La prossima volta, passando fra le sale del Museo Archeologico Nazionale, ci sarà un piccolo dettaglio sul quale potersi soffermare a meditare su questo piccolo seppur molto importante pezzetto della nostra storia.
-Gaia Borrelli
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