Dire la parola “gnocchi” in Costiera Amalfitana equivale a commettere un reato. Gli ‘ndunderi di Minori, infatti sono un piatto tipico della divina costiera che solo nell’aspetto è molto simile al suo parente nordico, ma ha una storia completamente diversa e forse addirittura dalle radici più antiche.
Sono diversi anche nel gusto e nelle dimensioni: sedersi sulle terrazze di un ristorante di Minori, con un bel piatto di ndunderi, pomodoro e mozzarella (ricetta che ritroviamo anche negli… gnocchi alla Sorrentina) è una gioia per gli occhi e per il gusto. Il loro sapore è molto deciso, ben più forte degli gnocchi di patate. Si tratta infatti di una farina impastata con il latte cagliato, oggi sostituito dalla ricotta.
Una ricetta per Santa Trofimena
La storia degli ndunderi di Minori è avvolta nel mistero. C’è chi afferma che siano addirittura figli degli antichi romani, chi invece li fa risalire a una ricetta novecentesca, un po’ come gli scialatielli.
Quel che è certo è che la tradizione pastaiola della costiera è una storia di eccellenze, diretta parente di quella di Gragnano. Lo storico amalfitano Ezio Falcone, massimo esperto di storia della gastronomia locale, spiega che hanno ragione entrambi gli schieramenti.
Tutto nasce negli archivi dell’Abbazia di Cava de’ Tirreni, uno dei centri culturali più importanti del Salernitano: la tradizione di impastare la farina con il caglio e le uova risale sicuramente ai tempi dei latini o quantomeno al medioevo. La ricetta moderna, invece, è stata riscoperta e codificata solo nel XX secolo.
Come preparare gli ndunderi di Minori
L’impasto è immaginato per 4 persone: 250 grammi di ricotta fresca, 3 tuorli d’uova, un cucchiaio di pecorino grattugiato, sale e pepe, 200 grammi di farina.
Inizialmente vanno impastati pecorino, tuorli, sale e pepe. Poi si aggiunge la farina e va lavorato il tutto fino a ottenere un impasto compatto e morbido, che va diviso in tante palline.
Per avere una dimensione delle palline, bisogna immaginarle circa tre volte più grandi dei comuni gnocchi di patate.
Una volta realizzati gli ndunderi, si devono cuocere in acqua salata per circa 20 minuti, poi si possono condire con il classico pomodoro e la mozzarella filante. In alcune ricette originali, il sugo è più vicino al
Ci sono però tantissime altre ricette, come ad esempio quelli “del vecchio fattore” oppure quelli “precolombiani“, senza il pomodoro. E non solo: ogni ristorante di Minori ci proporrà sicuramente la sua versione, realizzata con sughi e fantasie degli chef: una scusa in più per visitare la nostra magnifica Costiera.
-Chiara Sarracino
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