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Gatta Cenerentola è un film d’animazione del 2017 diretto da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, ispirato alla celebre favola di Giambattista Basile, La Gatta Cenerentola.

Gatta Cenerentola, Napoli come polo della Scienza e della Memoria

L’opera è in tutto e per tutto la celebrazione di Napoli e della sua immaginazione. Nella Napoli che si appresta a diventare il nuovo Polo della Memoria e della Scienza, lo scienziato ed armatore Vittorio Basile, stesso cognome dello scrittore, fa di tutto per rendere la sua città un centro culturale tra i più importanti al mondo.

Uomo magnanimo e filantropo, ha una figlia piccola, Mia, che adora più di tutto. Il modo quasi fanciullesco di vivere di Vittorio Basile non gli fa aprire gli occhi su personaggi molto malintenzionati che gli girano intorno, ovvero tali Salvatore lo Giusto e Angelica.

Angelica è una donna di straordinaria bellezza e classe, che cattura l’attenzione di Vittorio Basile e riesce a far infiltrare nel mondo del filantropo anche Salvatore lo Giusto, che muove realmente i fili della vita di tutti, gettando Napoli nella povertà e nello sconforto.

Primo Gemito è uno degli uomini della scorta e sorveglianza di Vittorio Basile, uno degli uomini più fidati dell’armatore infatti si prende cura di sua figlia Mia come se fosse sua.

Vittorio Basile sposa Angelica completamente all’oscuro del piano che la donna e Salvatore lo Giusto hanno architettato: dopo il matrimonio l’armatore deve morire e la piccola Mia sarà la garante del suo patrimonio fino a maggiore età.

La decadenza del Polo della cultura: Napoli muore

L’omicidio di Vittorio Basile porta al totale decadimento della città che ormai è nelle mani di Salvatore Lo Giusto, trafficante di droga che si è dato il nome di O’ Re. La nave che rappresentava il Centro del Polo della Scienza e della Memoria, con una straordinaria capacità tecnologica di registrazione degli eventi mostrati tramite ologrammi, finisce nelle mani di Angelica e delle sue sei figlie.

La nave diventa un bordello sudicio e sporco, completamente abbandonato tra la salsedine e la ruggine, dove le figlie di Angelica si esibiscono e intrattengono i clienti. In questa nave ormeggiata ormai in rovina, Mia, la figlia di Vittorio Basile, vive completamente abbandonata, nessuno si cura di lei, nessuno le dà un pasto caldo o di vestiti puliti, non ha nemmeno le scarpe. Vaga per la nave saltando e nascondendosi tra i condotti dell’aria e da quando il padre è morto lo shock le ha fatto perdere l’uso della parola, per questo Angelica e le sue figlie le hanno dato il nome di Gatta Cenerentola.

Dopo quindici anni nei quali la nave è rimasta incagliata nel porto di Napoli, riconvertita agli sporchi interessi di Angelica, Primo Gemito, ex scorta di Vittorio Basile, inizia un’operazione sotto copertura con la polizia per fermare o’Re e il suo narcotraffico. Si infiltra tra gli scagnozzi di Salvatore lo Giusto che sta facendo ritorno a Napoli dopo quindici anni di assenza, con una grande creazione.

Trailer Gatta Cenerentola

Creazioni di camorra, l’esaltazione del male avrà mai fine?

Quando o’Re ritorna a Napoli viene acclamato da tutta la città, quasi come un eroe. Arriva in fila con altre macchine che accompagnano molti malavitosi di tutto il mondo, giunti in questa ”puzzolente città”, così come viene detto nel film da un russo, per l’ultima invenzione che nasconderà la droga alla polizia.

Nel frattempo Angelica si prepara e prepara le sue figlie per l’arrivo del Re, poiché al suo ritorno si sarebbe celebrato il matrimonio tra i due malavitosi, prendendosi per sempre l’eredità di Mia.

Mia incontra Primo Gemito che si è infiltrato nella nave e viene colpito dalle figlie di Angelica nella sua missione sotto copertura. La ragazza con la sua tristezza sembra esprimere la rassegnazione di una città intera alla vista della vittoria senza conseguenze di chi distrugge Napoli.

In uno dei millesimi atti di violenza delle sorelle e di Angelica su Mia, arriva però Salvatore Lo Giusto che, vedendo la ragazza ormai donna, decide di arrivare alla sua eredità in un modo molto più conveniente e facile.

C’è redenzione per Napoli?

Salvatore Lo Giusto con il suo fedele e impacciato avvocato fanno i conti più convenienti, sposare Mia è la scelta più saggia per conservare intatto il patrimonio di Vittorio Basile e sfruttarlo per i propri tornaconti.

Nel frattempo l’esposizione creativa universale di Salvatore Lo Giusto porta ad una strana invenzione, una scarpa fatta di cocaina, che con una goccia di agenti chimici si scioglie diventando droga allo stato puro.

La scarpetta e le figlie di Angelica

Mia, che grazie alle attenzioni di Salvatore Lo Giusto si sente per una volta nella vita trattata degnamente, non apre gli occhi su chi veramente sia o’Re fino a quando non le compare un ologramma che le mostra l’omicidio del padre, sparato proprio dal capo della camorra.

Angelica, provando la scarpetta, comprende che non le entrerà mai poiché non è per lei, sotto shock per l’attesa e la vita sacrificata tutta per il Re, decide di uccidere gli scagnozzi del boss e di far saltare in aria la nave.

Primo Gemito ritorna sulla nave, questa volta non sotto copertura ma in divisa, per fermare le nozze del Re ed arrestarlo una volta per tutte. Qui però trova una nave che sta crollando sotto il suo stesso peso e cerca subito Mia, per portarla in salvo.

Gli scagnozzi del re uccidono tutte le figlie di Angelica in uno scontro a fuoco. La madre devastata dallo sgomento decide di risparmiare Mia, pur avendo a portata di mano una pistola, mostrando che la redenzione, almeno per lei, è possibile.

Mentre la nave sta per esplodere e tutti scappano via in preda al caos, Mia decide di uccidere il Re, vendicando la morte di suo padre e di un’intera città.

Mia, la gatta cenerentola

Nonostante i tentativi di addomesticare Mia, la ragazza si ribella ed uccide Salvatore Lo Giusto. Non avendo più nulla in cui credere e combattere, non scappa dalla nave, passeggia tra i corridoi di questa tra gli ologrammi che compaiono e le riportano alla mente vecchi ricordi e tempi in cui era felice.

Primo Gemito, una volta trovata Mia, la afferra per le braccia e la porta via, saltando giù dalla nave che ormai è esplosa.

Così finisce un film ricco di emozioni, di satira tipica della cultura partenopea anche nei momenti più bui, di grandi animazioni e di grande poetica e romanticismo. La storia ricalca la reale favola di Basile, infatti la Gatta Cenerentola dello scrittore non è una storia per bambini, è ricca di elementi macabri, omicidi, forti passioni.

La vera Cenerentola non aspetta il principe azzurro, ma solo la libertà e non c’è nessun altra città in cui si può parlare di libertà in modo così acuto, anche polemico, come la nostra.

Bene e Male, tutto diventa arte a Napoli

La pellicola Gatta Cenerentola ha avuto tantissimi riconoscimenti, in primis è uno dei film d’animazione migliori degli ultimi tempi in Italia: Ciak d’oro, Nastro d’argento, David di Donatello e in più è stato selezionato per la mostra internazionale del cinema di Venezia.

Il film artisticamente è stato curato in tutti i suoi dettagli, dal punto di vista dell’animazione, usando il programma 3D Blender, il doppiaggio che vede grandi figure come Massimiliano Gallo che dà la voce a Salvatore Lo Giusto, Maria Pia Calzone che interpreta Angelica, Alessandro Gassman è Primo Gemito, Renato Carpentieri è il commissario di polizia.

Le musiche sono curate da grandi cantautori della nostra amata città come Enzo Gragnaniello e Dario Sansone dei Foja.

Gatta Cenerentola è la dimostrazione che tutto, bene e male, può diventare arte a Napoli. L’insieme di artisti che hanno dato vita al film corrispondo al motore creativo di un’intera filmografia partenopea che stupisce sempre di più, ricca di satira, di risate e di forti riflessioni, spesso amare, riguardo la vita, che però in un modo o nell’altro, in questa città, si affronta.

Bibliografia

La Gatta Cenerentola, 2017 di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone

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