Sita in Via Capodimonte e costruita tra il 1920 ed il 1960, è la basilica più recente del territorio partenopeo. L’edificio si erge imponente, maestoso, attirando l’attenzione di chiunque si trovi a passare nella zona. Fin dall’inizio, il progetto fu pensato come omaggio al quadro della Madre del Buon Consiglio, oggi protetto e custodito all’interno della basilica.
Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio: il famoso quadro
Il quadro della Madre del Buon Consiglio fu commissionato a Raffaele Spanò nel 1884 da parte di Maria Landi, una suora che mostrava grande devozione verso la Madre. All’opera sono legati due miracoli: durante l’anno della sua realizzazione, l’epidemia di colera che opprimeva Napoli finì. Durante l’esplosione del Vesuvio del 1906, il quadro, esposto al popolo, si dice che fece cessare la pioggia di ceneri vulcaniche che stava colpendo la città.
Il dipinto finì esposto presso l’oratorio in Via Duomo, per volontà della suora. Attirava l’attenzione di molti pellegrini e le visite aumentarono durante il periodo della Prima Guerra Mondiale. Considerata la Madre degli afflitti e dei desolati, i fedeli visitatori portavano in dono degli ex-voto i quali, oggi, sono esposti nella Basilica.
La costruzione della Basilica

L’affluenza di pellegrini che giungevano presso l’oratorio, convinse Maria Landi ad avviare un progetto per la costruzione di un tempio in cui poter custodire il quadro. Si rivolse al Cardinale Prisco che, dopo la fine della guerra, nominò una commissione di esperti per avviare la costruzione. La scelta del sito di Capodimonte per la realizzazione del progetto fu facilitata grazie ad una devota benefattrice, che donò una villa.
Vincenzo Veccia, l’architetto, seppe realizzare la richiesta di Maria Landi di ispirarsi alla Basilica di S. Pietro a Roma, in quanto la Madonna del Buon Consiglio ne era la Regina (titolo ufficialmente riconosciuto nel 1921 col Decreto della Sacra Congregazione dei Riti). Nella Basilica si trovano anche le Catacombe di San Gennaro e di San Gaudioso. Tra l’altro, ospita anche le tombe di alcune principesse della casata dei Savoia.
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