Il quartiere di Napoli chiamato “Ponti Rossi” è famosa per degli oggetti che, in realtà, non sono ponti. Si tratta infatti di ciò che rimane in superficie di un antichissimo acquedotto romano, quello del Serino, che scorre sotto le fondamenta di tutta Napoli.

Eppure quest’area, che va dal Bosco di Capodimonte fino ad arrivare a Piazza Grande, piena di palazzi e costruzioni recenti, al tempo della civiltà Romana era un luogo fertile e rigoglioso, ricco di campi destinati all’agricoltura.

Ponti Rossi
I ponti rossi nel 1890: fotografia di Giorgio Sommer

I Ponti Rossi: traccia di un’opera senza pari.

Risalente all’epoca dell’ imperatore Claudio, l’acquedotto era un’opera dalle dimensioni a dir poco straordinarie. Rimase in funzione per secoli e fu distrutto da Belisario, nell’assedio del 536 d.C. quando assediò e mise a ferro e fuoco Napoli.
Poi mille anni dopo, agli inizi del Cinquecento iniziarono i lavori di ristrutturazione, per volontà di Don Pedro de Toledo, che si interessò personalmente del progetto destinato al recupero di un così importante sito archeologico.

L’acquedotto inizialmente si estendeva per diverse miglia, dalle sorgenti dell’Acquara a Serino, nella provincia di Avellino, fino ad arrivare alla Piscina Mirabilis di Miliscola. la più grande cisterna dell’antichità che serviva a rifornire la Classis Misenensis, ovvero la flotta romana di stanza a Miseno. Questi ponti dell’acquedotto, nel loro percorso, davano anche i nomi a diversi paesi: ci viene in mente ad esempio l’ “arco” nella città di Pomigliano D’Arco. È un chiaro riferimento all’acquedotto

E’ proprio grazie a questo importante monumento che la zona prese il nome di “Ponti Rossi“: infatti le varie arcate ricordavano la struttura di ponti ed il colore rosso era dovuto ai materiali usati per la sua realizzazione, principalmente tufo e laterizi rossi.

Negli ultimi anni, grazie ad opere di volontariato da parte degli stessi cittadini napoletani, sono state effettuate diverse azioni di pulizia, fra le tante ricordiamo quella ad opera del Comitato “Insieme per i Ponti Rossi – Tiziana Amato”, dell’Associazione San Tarcisio ai Ponti Rossi e del Comitato Ponti Rossi.

-Chiara Sarracino

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  1. Avatar Antonio Alfano
    Antonio Alfano

    Io abito in quella zona; qualche anno fa dei “tifosi” decisero di dipingerli di azzurro per il passaggio della squadra in serie A. Si dovrebbero valorizzare reperti del genere partendo dalla consapevolezza di vivere in una città piena di storia!

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