panorami copertina

Ammettiamolo. Il fascino del panorama di Napoli, con il golfo e la caratteristica forma del Vesuvio, non passano mai di moda. Ancora oggi li fotografiamo con la stessa passione di Pitloo, dei russi e degli austriaci che passarono da queste parti 200 anni fa.

Se ci sono alcuni panorami famosissimi, altri luoghi sono invece insoliti e poco noti. I punti indicati sono tutti liberamente accessibili o, qualora ci siano degli orari di accesso, sono indicati. Abbiamo escluso i panorami accessibili dai luoghi privati o con biglietto, in modo da permettere a chiunque di poter scoprire, gratuitamente e senza limitazioni, un nuovo luogo del cuore.

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Mappa panorami Vesuvio

Tutte le fotografie sono di Federico Quagliuolo, la riproduzione, la copia e il download delle foto sono vietati. Questa non è una classifica, in quanto è impossibile poter stabilire quale sia il più bello fra i panorami.

1)Via del Serbatoio

panorama di Via del Serbatoio

La storia di Via del Serbatoio è strana. Un tempo era frequentatissima e si chiamava “Ritiro alla purità” poi, dopo la creazione dell’Acquedotto del Serino nel XIX secolo,

Ed oggi, proprio alle spalle del Cardarelli, al tramonto si può godere di un panorama distante dalla città. Vi rimandiamo a questo video per la storia di tutte queste salite abbandonate di Napoli.

2) L’Eremo dei Camaldoli

Continuando a parlare di distanza dal resto della città, l’Eremo dei Camaldoli è il luogo perfetto per vivere in un altro mondo fatto di pace, calma e panorami mozzafiato.

La collina dei Camaldoli, che prende il nome dalla presenza dei frati camaldolesi, si trova infatti a metà fra i rioni flegrei di Napoli, ovvero Soccavo, Pianura, Fuorigrotta e Bagnoli, e l’area flegrea vera e propria, con Agnano e gli Astroni.

Dal piccolo belvedere si può vedere una prospettiva assolutamente insolita della nostra città. Gli orari di chiusura, però, sono rigidi, essendo il belvedere una proprietà dei frati dell’Eremo.

3) Castel Sant’Elmo, San Martino e Pedamentina

La vista da Castel Sant’Elmo è pura emozione. La collina del Vomero si trova infatti al centro dell’intera città e il castello, figlio della dominazione angioina, è uno dei punti di osservazione privilegiati.

Il panorama ha tre livelli: all’altezza della terrazza del belvedere, infatti, assume tutt’altra visuale. Ma è fra i gradini della Pedamentina che si può vedere uno degli scorci più suggestivi delle colline di Napoli.

Da Sant’Elmo si può invece studiare ogni punto della città, dal lato di Chiaia al lato storico, passando per i Colli Aminei. Essendo un museo, gli orari di apertura sono indicati sul sito web ufficiale.

4) Monte Echia

Le colline, inevitabilmente, regalano panorami speciali. Questa però è una collina speciale: Pizzofalcone, o Monte Echia, è il luogo dove nacque la città di Napoli, in contrapposizione con l’antica Palepoli, che si trovava dalle parti del porto. Secondo le leggende greche era “circondata da tre acque”, che lascia presupporre la presenza di un fiume al posto dell’attuale Via Chiaia.

Il belvedere oggi versa in pessime condizioni, ma sono stati annunciati i lavori per la ristrutturazione del belvedere.
Si accede tramite le rampe Lamont Young o da Via Nuova Pizzofalcone, è consigliabile andare a piedi o con un motorino, in quanto lo spazio per l’automobile è strettissimo.

5) Il Moiariello

Moiariello panorami

Via Ottavio Morisani è un punto mozzafiato. È raggiungibile da Capodimonte e regala uno dei panorami più belli, intensi e insoliti di Napoli. Non ci sono limitazioni alla vista e si può godere, da un punto all’altro, del Vesuvio perfettamente allineato con il Centro Direzionale e, alla destra, di Castel Sant’Elmo che domina la città.
Il territorio, che si chiama Moiariello, è ricchissimo di storie che raccontiamo in questo link.

È assolutamente sconsigliato l’uso dell’automobile per raggiungere questo punto. La discesa porta nella Sanità e spesso è percorsa a senso unico alternato, si rimane incastrati con estrema facilità.

6) Via Salvator Rosa

Via Salvator Rosa

Via Salvator Rosa è un luogo di passaggio e questa caratteristica non la valorizza. Spesso, indaffarati e stressati nel traffico, si dimentica che c’è un piccolo spunto di bellezza.

Questi ragazzi sono stati invece dei veri intenditori: dopo aver festeggiato il primo dell’anno, si sono fermati ad osservare la prima alba su Napoli in un luogo tranquillo e comodo. La strada, che un tempo si chiamava Infrascata, era famosa per il suo viale alberato e fresco che correva lungo il versante della Collina del Vomero.

7) Corso Vittorio Emanuele

Corso Vittorio Emanuele

Il Corso Vittorio Emanuele, che un tempo si chiamava Corso Maria Teresa, è una delle strade antiche più panoramiche di Napoli. Non è un caso: fu infatti costruito seguendo le leggi sulla tutela del paesaggio volute da Ferdinando II e, ancora oggi, regala spazi di pura bellezza.

La fotografia è stata scattata dalla terrazza del Suor Orsola Benincasa, ma un panorama analogo si trova all’altezza della curva che si trova nelle immediate vicinanze.

Sotto di noi si vedono regolari le griglie di palazzi dei Quartieri Spagnoli, così come spicca il tetto verde di Santa Chiara in lontananza.

8) L’incrocio fra Via Aniello Falcone e Via Tasso

Via Tasso

L’atmosfera che rende unica Via Aniello Falcone. Nello specifico ci troviamo all’altezza della Piazzetta Madre Teresa, in un piccolo punto panoramico che regala un sorriso anche nella giornata peggiore.

Sotto di noi si trovano i palazzi del quartiere di Chiaia e, al centro dell’inquadratura, spicca immediatamente il rosso dominante della Scuola Militare Nunziatella, così come è protagonista dell’immagine anche il Castel dell’Ovo.

9) Marechiaro

Marechiaro

Il borgo più famoso di Napoli, con la famosa finestrella che cantava Salvatore Di Giacomo.

Come non rimanere incantati davanti al suono delle onde del mare, il Vesuvio in lontananza e l’atmosfera rustica e genuina del piccolo borgo di pescatori? Alle nostre spalle si trova il Palazzo degli Spiriti.

Il borgo di Marechiaro è

10) Via Orazio (e tutte le strade limitrofe)

Via Orazio panorami

Napoli e la sua cartolina. Via Orazio è il luogo che ha incantato i pittori della Scuola di Posillipo. Ancora oggi, dopo aver percorso le prime curve di Via Orazio, è capace di lasciare senza fiato qualsiasi spettatore.

Purtroppo non è presente un belvedere, ma c’è una lunghissima strada panoramica facilmente raggiungibile anche in automobile.

Un panorama molto simile c’è anche a Via Petrarca, che si trova a poche centinaia di metri in linea d’aria. Si potrebbe dire lo stesso per le varie Via Nevio, Via Stazio, Via Catullo e tutte le altre strade dedicate agli antichi romani, che mostrano panorami identici, ma da prospettive leggermente diverse. Un bel gioco può essere proprio scegliere la propria angolazione preferita.

11) Il belvedere di Sant’Antonio

Altra cartolina di Napoli. Si trova proprio al di sotto di Via Orazio ed è la terrazza che manca alla strada principale.
Nel weekend è uno dei punti di ritrovo più frequentati della zona ed i suoi panorami sono fantastici specialmente nel momento della blue hour, ovvero quel periodo in cui il cielo diventa blu intenso dopo il tramonto. Proprio lì, infatti, si crea il contrasto fra il colore del cielo e l’arancio intenso delle luci della città.

12) Vico Paradisiello

vico paradisiello

Una delle scalinate più belle di Napoli. Un tempo era una delle tante salite che portava dalla città antica a Capodimonte, oggi però è interrotta.

È una scalinata poco conosciuta e che spesso sfugge all’attenzione anche del napoletano più attento: si trova a Via della Veterinaria, a pochi metri dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci. La gradinata è ancora abitata e porta, nel punto in cui si interrompe, ad una palazzina abbandonata dopo il terremoto del 1980. La zona versa purtroppo in un forte stato di degrado, interrotto da una piccola terrazza che mostra un panorama del tutto insolito: siamo infatti alle spalle dell’Albergo dei Poveri, che ci compare in primo piano. Sotto di noi ci sono insoliti agrumeti e piccoli terreni coltivati: una visione del tutto insolita per una zona alle spalle di piazza Carlo III!

13) Il “molo” del Villaggio Due Porte

È la sorpresa alle spalle di Via Bernardo Cavallino, che nella sua unica curva panoramica mostra un’anteprima del panorama straordinario che si può vedere dal villaggio.

Potremmo chiamarlo “il paese degli innamorati” in quanto il Vico Molo alle Due Porte ha un nome assolutamente anomalo: che ci fa un molo senza il mare?
La risposta è data da una tradizione: gli innamorati della zona collinare, nei secoli passati in cui era ben difficile raggiungere la città, amavano passeggiare lungo quella piccola striscia di strada panoramica del villaggio, come se stessero camminando sul famosissimo molo di Mergellina. Di lì, il nome della strada.

Il resto della storia si trova qui.

14) Mergellina e Lido Mappatella

Rimanendo in tema d’amore, non può non comparire il molo di Mergellina, stavolta quello vero. La sua passeggiata è un must da almeno 200 anni: gli innamorati si incontravano qui già nel XIX secolo, come testimoniato in tantissime canzoni classiche napoletane. Ferdinando Russo dedica a Mergellina numerosi episodi nelle sue poesie e nei suoi romanzi, meno conosciuti.

Il punto finale del molo di Mergellina, una volta saliti sugli scogli, regala una visione unica: sei da solo, in mezzo al mare, con il Vesuvio che sbircia come un gigante timido nascosto dietro Monte Echia e il Castel dell’Ovo, che ruba la scena. Per i più pigri, una visione molto simile si può avere al Lido Mappatella, davanti alla statua del generale Armando Diaz.

15) Via Nazario Sauro

Matilde Serao criticò questa strada ferocemente nei suoi articoli e nel suo libro “Il Ventre di Napoli”. Il “Nuovo Rione Santa Lucia”, che nei piani del risanamento prevedeva addirittura l’abbattimento del Castel dell’Ovo, era soprannominato anche il “Rione della bellezza”. Fu costruito con una colmata a mare che coprì completamente l’antico quartiere di pescatori, che sopravvive alle spalle di Via Santa Lucia, strada che un tempo doveva guardare il mare.

Il lato del lungomare cittadino, però, ha regalato un nuovo panorama. Davanti al molo dei pescatori, ai piedi della statua di Re Umberto che guarda il Vesuvio, c’è un piccolo slargo con un panorama davvero suggestivo.

16) La Gaiola e Riva Fiorita

La spiaggetta della Gaiola è un piccolo gioiello. Si raggiunge dopo una lunghissima passeggiata a piedi ed arriva vicino ad un isolotto che, secondo le leggende, è maledetto.

Durante l’estate questa zona è strapiena di bagnanti ed è molto difficile trovare uno spazietto libero, mentre durante il resto dell’anno è un’area molto tranquilla. Non è accessibile con automobile, mentre con scooter o bicicletta è possibile arrivare fino a un certo punto.

Pochi metri più avanti, partendo da Via Posillipo, c’è un’altra discesa che porta a Riva Fiorita. Qui c’è un panorama molto simile a quello della Gaiola, ma senza limitazioni alla vista. L’unico problema è che tutte le piattaforme panoramiche appartengono a privati: da un lato c’è Villa Volpicelli, alla fine di Via Ferdinando Russo c’è un bar e a sinistra un parco privato. Quindi è possibile ammirare solo da lontano il panorama meraviglioso.

17) Ponte della Sanità

Ok, questo panorama non ha il mare e andrà inserito anche nell’articolo dei panorami urbani della città. Il Vesuvio che fa capolino alle spalle della claustrofobica rete di strade della Sanità, però, merita un piazzamento d’onore. Sotto di noi c’è la meravigliosa chiesa di Santa Maria della Sanità, con le catacombe di San Gaudioso.

18) Largo Sermoneta

Alle spalle della maestosa statua del Sebeto c’è un piccolo porticciolo che regala un panorama leggermente diverso rispetto a quello di Mergellina (che è anche più difficile da raggiungere, in quanto è necessario camminare sugli scogli). Il bonus di questa zona è che, paradossalmente, è anche molto meno frequentata del vicinissimo pontile. Strategico.

19)Ponticelli

Il fascino decadente della periferia. Sulla sommità di una strada sopraelevata spunta, imponente, il Vesuvio. Sotto di noi ci sono i binari della Circumvesuviana, mentre attorno a noi si sviluppa il quartiere di Ponticelli, che fino agli anni ’50 era un immenso campo coltivato. Ai tempi degli antichi romani, invece, c’erano alcune ville di patrizi che vivevano al di fuori della città. Alcuni resti sono presenti nella strada che prende il nome di “Via della Villa Romana”.

20) Il Petraio e Via Palizzi

Il Vomero regala un altro panorama in un luogo nascosto: il piccolo borgo del Petraio è infatti una enclave dell’antichità sfuggita ai palazzi nuovi del Vomero.
Si raggiunge alla fine di Via Palizzi, ma anche attraverso altri punti di accesso disseminati lungo la scalinata che parte da San Martino. Sembra di finire in un mondo parallelo che ricorda un borgo del Sannio.

Il Petraio non è accessibile con automobile. Si può arrivare solo con scooter fino all’ingresso del lato di Via Palizzi. È consigliabile altrimenti l’uso della Funicolare di Chiaia, fermata Petraio.

Bonus: la fermata di Via Posillipo

Questa fotografia ha fatto il giro del mondo. È la famosissima fermata di Via Posillipo, dalle parti di Piazza Salvatore Di Giacomo, che regala un quadro d’artista in una banalissima vetrata della ANM.

Uno dei pochi posti al mondo in cui l’attesa dell’autobus diventa un piacere. Magia di Napoli.

-Federico Quagliuolo

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